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Newsletter del Patto per l'Autonomia

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Tesseramento 2022

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Il Patto in azione

Bocciato l’emendamento del Patto per l’Autonomia per installare segnaletica che sensibilizza al rispetto della distanza di sicurezza dei ciclisti

sicurezza stradale

È stato bocciato l’emendamento presentato dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia che chiedeva alla Regione di concedere ai Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti un contributo per aumentare la sicurezza stradale, con particolare riguardo al traffico ciclistico. Il contributo – per una cifra complessiva di 500 mila euro – sarebbe stato finalizzato all’installazione di segnaletica verticale volta a sensibilizzare gli utenti della strada al rispetto della distanza per la sicurezza dei ciclisti, spesso vittime di gravissimi incidenti. Secondo i numeri dell’Osservatorio Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), che rielabora dati Aci-Istat, nei primi otto mesi del 2022 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade nell’immediatezza dell’incidente sono in tutto 105, tra cui 4 minori. A questi si devono poi aggiungere i decessi avvenuti a distanza di giorni o settimane negli ospedali dopo il ricovero in seguito all'incidente.

«La nostra era una proposta di buon senso che inspiegabilmente il centrodestra ha ritenuto opportuno non sostenere», commenta il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli. «Tra tanti emendamenti dei gruppi di maggioranza approvati – persino uno per uno “studio di fattibilità concernente la valorizzazione dei boschi e delle foreste come serbatoio di ossigeno”! –, quasi un assalto alla diligenza viste le ingenti risorse disponibili per questa manovra finanziaria, pensavamo che il nostro emendamento venisse accolto. L’intento era quello di diffondere la cultura del rispetto delle regole della circolazione stradale dando maggiore tutela e sicurezza a chi utilizza la mobilità ciclistica, in modo anche da favorirne la sempre maggiore diffusione in un’ottica di sostenibilità. Evidentemente – conclude Bidoli – alla maggioranza non interessa abbastanza tutelare i ciclisti che ogni giorno percorrono le strade della nostra regione».


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Benvenuti a Sprecopoli, soldi persino per verificare se gli alberi producono ossigeno

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«Evidentemente le tante risorse disponibili per questa manovra finanziaria hanno dato alla testa all’Amministrazione Fedriga ed è partito l’assalto alla diligenza da parte dei gruppi di maggioranza – commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, a margine della discussione sulla manovra di bilancio 2023 –. Mentre tante famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e le imprese devono fare i conti con costi energetici che sono esplosi, la maggioranza in Consiglio regionale ha approvato un emendamento con il quale si destinano 50 mila euro per uno “studio di fattibilità concernente la valorizzazione dei boschi e delle foreste come serbatoio di ossigeno”. Evidentemente c’è in giro qualche preparatissimo professionista che per una cifra considerevole come quella stanziata su proposta del Gruppo di Fratelli d’Italia è disponibile a valutare bene come gli alberi possono produrre ossigeno. Probabilmente sarà in grado di farlo molto meglio dei numerosi docenti delle nostre Università che da anni studiano questi temi. Crediamo che questa norma sia l’esempio più eclatante di come le scelte dell’Amministrazione Fedriga siano guidate da visioni eufemisticamente poco orientate al bene comune e molto alla ricerca del consenso».

 «Sull’ambiente manca totalmente una visione di insieme, capace di tracciare una direzione di marcia chiara e orientata a un vero processo di cambiamento. È evidente il disinteresse della maggioranza rispetto ai temi della sostenibilità, maggioranza che ha mai tenuto in considerazione le numerose proposte sui temi dell’ambiente e della transizione ecologica che abbiamo presentato in questi anni – continua Moretuzzo –. La vicenda che ha visto la nascita dell’Agenzia regionale per l’energia e l’affossamento del Comitato ristretto su FVGreen – pessima dal punto di vista della buona prassi legislativa e della correttezza istituzionale – ha reso in modo plastico il gioco di ricatti incrociati e di interessi di piccolo cabotaggio che governa i rapporti fra i gruppi di maggioranza. Altra vicenda pessima è quella dei ristori energetici per le imprese: un fallimento annunciato che avevamo prefigurato in sede di assestamento e che oggi determina un avanzo di circa 26 milioni, risorse che rispetto all’attuale situazione socio-economica sono rimaste ingiustificatamente ferme per troppi mesi. Temiamo il rischio concreto che anche la ricca misura (100 milioni accantonati) dell’ormai famigerato “bonus fotovoltaico”, misura annunciata con mesi di anticipo per catturare consenso, determini difficoltà applicative difficilmente superabili e inevitabili cortocircuiti speculativi. Continuiamo a pensare che piuttosto che creare una miriade di piccoli impianti fotovoltaici ad uso esclusivamente familiare sia preferibile incentivare e favorire la nascita delle comunità energetiche, prediligendo la realizzazione, ad esempio, di impianti di medie dimensioni sui tanti capannoni industriali presenti sui nostri territori. E continuiamo a pensare che la Regione dovrebbe fare leva anche sulla specialità regionale come strumento per fare prima e meglio dello Stato quanto serve per affrontare un tema che sta diventando sempre più urgente».


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Promozione delle piste regionali fatta con le immagini di impianti sloveni

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Annunciata un’interrogazione del Patto per l’Autonomia

Prima le figuracce dell’Assessore Scoccimarro con gli errori macroscopici dell’Atlante per l’educazione ambientale rivolto a studentesse e studenti delle scuole elementari della regione dal titolo “AMO il Friuli Venezia Giulia”. Poi lo scivolone clamoroso dell’Assessore Bini e di PromoturismoFVG con le gigantografie che promuovevano la regione utilizzando le immagini di un lago carinziano. Ora è il turno del Consorzio di promozione turistica del Tarvisiano, che «in un post su Facebook annuncia la riapertura degli impianti per la nuova stagione sciistica utilizzando una bellissima immagine di piste innevate: peccato si tratti di una pista che si sviluppa per intero sul territorio sloveno, infatti la fotografia mostra l’impianto all’arrivo del secondo troncone della Krožno-Kanin, che parte da Bovec», spiega il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo.

«Considerati gli ingenti contributi regionali che vengono versati al Consorzio del Tarvisiano e il ruolo che avrà anche nell’organizzazione di EYOF 2023, ci auguriamo che l’amministrazione regionale segua con attenzione le modalità con cui saranno promossi gli impianti regionali – commenta Moretuzzo –. In altre occasioni abbiamo suggerito l’assunzione di un geografo che aiuti l’amministrazione regionale a evitare errori grossolani come quelli commessi dagli Assessori Scoccimarro e Bini, forse la stessa figura potrebbe essere messa a disposizione anche degli enti finanziati dall’amministrazione. Oppure si potrebbe chiedere alla Slovenia di compartecipare alle ingenti spese che l’amministrazione Fedriga sta facendo in un settore che, alla luce degli incontrovertibili dati sui cambiamenti climatici, andrebbe ripensato. In ogni caso, abbiamo intenzione di presentare un’interrogazione sul tema, per capire se la ricerca del geografo marchiato “Io sono FVG” è almeno iniziata».


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Montagna dimenticata dal centrodestra.

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Una montagna, quella friulana, «dimenticata dalla maggioranza di centrodestra che governa la regione». È il giudizio del consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, che, in occasione della discussione sulla manovra di bilancio 2023, ha condiviso con l’aula una riflessione su presente e futuro delle terre alte. 

«Secondo la Fondazione Think-Tank Nordest sulla base dei dati Istat la montagna friulana vedrà nel prossimo futuro la scomparsa di almeno 20 piccoli comuni, tra i quali anche quello in cui abito. All’inizio del mandato, con le mie proposte, frutto di una esperienza ventennale sia da sindaco che amministratore locale e tuttora cittadino residente, pensavo di contribuire a tracciare una strada che cercasse di garantirle un futuro. Ricordo perfettamente gli Stati generali della montagna, che si svolsero a Tolmezzo ad inizio legislatura. Ricordo l’impegno preso dal presidente Fedriga, che in quell’occasione presentò un manifesto per lo sviluppo economico e operativo della montagna friulana. Molte erano le aspettative, quasi tutte disattese. All’epoca si evidenziarono problemi drammatici: lo spopolamento, l’impoverimento dei territori, le difficoltà di accesso ai servizi (scuola e sanità) la perdita del tessuto economico, associati agli ostacoli naturali e infrastrutturali del territorio. La situazione è rimasta la stessa, soltanto più sbiadita e desolante. La sanità è in ginocchio; gli enti locali, disastrati e flagellati da una riforma inadeguata, non hanno visto, come promesso, nessun programma di assunzioni e non può essere una giustificazione la mancanza di un ente di area vasta, da sempre distante dalle aree montane. Nemmeno la creazione di una rete unica museale si è riusciti a realizzare, forse la cosa più semplice da fare. Gli enormi investimenti sulla montagna “parco giochi” e sui poli sciistici non sono bastati a un rilancio della montagna, perché la montagna vive di altro. Il suo sviluppo sociale ed economico non vuol dire investire solamente sui poli regionali. Sia con questa finanziaria che nel corso dell’intera legislatura non si è data risposta alle comunità che vivono nelle terre alte, risposta che invece si sarebbero aspettate, anche alla luce delle risorse finanziarie disponibili, cospicue come mai prima d’ora. Chi governerà la nostra regione nei prossimi anni ripartirà da qui, o meglio da cinque anni prima, dagli stessi problemi, ancora irrisolti», conclude Bidoli.


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Il Patto per l’Autonomia promuove la lettura della legge 482 che tutela le minoranze linguistiche storiche.

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In programma oggi, 15 dicembre, nell’anniversario dell’approvazione della legge, sulla pagina Facebook del Patto per l’Autonomia.

Coinvolti intellettuali ed esponenti di partito

Sono trascorsi 23 anni dall’approvazione della legge 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, che, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, ha normato la tutela e la valorizzazione di una serie di lingue e culture; per la nostra regione sono quelle delle comunità friulana, germanica e slovena. Domani, 15 dicembre, ricorre l’anniversario dell’approvazione della legge. Per l’occasione, il Patto per l’Autonomia promuove sulla sua pagina Facebook una lettura degli articoli più significativi coinvolgendo intellettuali, esponenti di associazioni e di partiti, anche europei, da sempre in prima linea nella difesa e nella promozione del pluralismo linguistico e culturale. 

Ad aprire la lettura sarà Giampaolo Bidoli, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia. A seguire, il segretario del Patto per l’Autonomia e capogruppo in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo; Angelo Floramo, scrittore, insegnante e operatore culturale; Tatiana Rojc, senatrice di lingua slovena; Marco Stolfo, giornalista, storico e politologo; Walter Tomada, scrittore, storico e direttore del mensile “La Patrie dal Friûl”; Rossella Malisan, vicesegretaria del Patto per l’Autonomia; Aina Sandrini, componente della Kanaltaler Kulturverein Associazione culturale della Valcanale; il rapper Dj Tubet; Andrea Valcic, presidente della Clape di culture “Patrie dal Friûl”; Elisabetta Basso, presidente del Patto per l’Autonomia; Lorena López de Lacalle, presidente di EFA/ALE – European Free Alliance/Alleanza Libera Europea.

La legge 482/99 ha permesso di completare e ampliare gli ambiti di tutela già definiti dalla normativa regionale, la legge 15/96, il primo provvedimento legislativo a riconoscere ufficialmente il friulano come “lingua”. La legge statale contiene una disciplina più specifica sull’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola e prevede un diritto generalizzato di usare queste lingue in tutte le amministrazioni pubbliche del territorio interessato. Molto rilevanti sono anche le norme riguardanti la programmazione nella radiotelevisione pubblica.

 

«La lettura degli articoli della legge 482 ci sembra una iniziativa doverosa e necessaria dopo le recenti, gravissime, dichiarazioni del senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia per il quale il friulano e le altre lingue minorizzate non vanno insegnate a scuola, mentre, secondo l’esponente patriota, andrebbe promossa una battaglia in difesa dell’“identità nazionale” attraverso l’unità linguistica che passerebbe per l’uso dell’italiano, “lingua ufficiale dello Stato”», afferma il segretario e capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, che ricorda: «Autonomia e specialità del Friuli-Venezia Giulia trovano fondamento proprio nella presenza delle minoranze linguistiche e nella loro tutela. Non possiamo, né vogliamo dimenticarcene».


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Moretuzzo: «Manovra inadeguata su sanità, enti locali e transizione energetica»

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«Una manovra finanziaria che non ha precedenti nella storia recente della nostra istituzione se consideriamo l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili, ma senza nessuna priorità definita, anzi le urgenze sono largamente trascurate rispetto alle criticità della sanità regionale, del mondo delle autonomie locali e della transizione energetica». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e relatore di minoranza sulla manovra di bilancio 2023, oggi all’esame dell’Aula. «Una manovra – aggiunge – che può rappresentare uno strumento straordinario per affrontare in modo serio e lungimirante le diverse e numerose criticità che il sistema regione si trova ad affrontare già oggi e che rischiano di esplodere nei prossimi anni, ma che, nella realtà, è lontana dal mettere in atto i cambiamenti necessari all’attuale assetto del sistema regionale e dall’intraprendere quel cambiamento di paradigma auspicato da più parti e che sarebbe possibile con una certa sicurezza economico-finanziaria. Ci auguriamo che le proposte di emendamenti che forniremo alla discussione dell’Aula possano contribuire a delineare una manovra diversa da quella che abbiamo finora affrontato». 

A partire dalla sanità con «il Servizio sanitario regionale, messo a dura prova dall’emergenza pandemica e oggetto di continui rimpinguamenti economico-finanziari nel tentativo di tamponare problematiche sempre più evidenti e drammaticamente urgenti, cui fino ad oggi si è posto rimedio esclusivamente grazie ai prodigiosi sforzi sostenuti dalle donne e dagli uomini che operano a vario titolo nella sanità regionale e che si sono sempre distinti per l’elevato senso di responsabilità professionale, supplendo a molte delle carenze che la parte politica spesso stenta persino di ammettere. Lo stesso si può dire per il mondo delle autonomie locali che sta scontando l’avvicendarsi di numerose riforme più o meno incompiute e criticità organizzative che stanno mettendo a dura prova la tenuta stessa del sistema. I Comuni medio-piccoli, dopo lunghi anni di difficoltà legate specialmente all’indisponibilità di risorse, si trovano ora nella situazione diametralmente opposta: risorse anche cospicue, ma con l’impossibilità tecnica di impiegarle per la realizzazione delle finalità a cui le stesse sono destinate, per carenza di personale. Per questa ragione, ci sono 700 milioni fermi nelle casse dei Comuni per opere non cantierate». 

E ancora, «è necessario accelerare sui processi di transizione ecologica, resa ancora più urgente dalla crisi dei sistemi energetici che ha investito famiglie e imprese anche del Friuli-Venezia Giulia e che se affrontata per tempo attraverso alcune delle numerose proposte giunte in quest’aula dai banchi dell’opposizione avrebbe potuto essere gestita con strumenti più efficaci e tempestivi. Invece – continua Moretuzzo – è evidente il disinteresse della maggioranza rispetto ai temi della sostenibilità, colpisce l’improvvisazione che caratterizza l’incedere incerto dell’assessorato e delle forze politiche che, con qualche cedimento, lo sostengono. La vicenda che ha visto la nascita dell’Agenzia regionale per l’energia e l’affossamento del Comitato ristretto su FVGreen – pessima dal punto di vista della buona prassi legislativa e della correttezza istituzionale – ha reso in modo plastico il gioco di ricatti incrociati e di interessi di piccolo cabotaggio che governa i rapporti fra i gruppi di maggioranza, a cui evidentemente della strategia ambientale della Regione interessa davvero poco. Altra vicenda pessima è quella dei ristori energetici per le imprese: un fallimento annunciato che avevamo prefigurato in sede di assestamento e che oggi determina un avanzo di circa 26 milioni, risorse che rispetto all’attuale situazione socio-economica sono rimaste ingiustificatamente ferme per troppi mesi. Temiamo il rischio concreto che anche la ricca misura (100 milioni accantonati) dell’ormai famigerato “bonus fotovoltaico”, misura volta esclusivamente a catturare consenso, determini difficoltà applicative difficilmente superabili e inevitabili cortocircuiti speculativi. Continuiamo a pensare che piuttosto che creare una miriade di piccoli impianti fotovoltaici ad uso esclusivamente familiare sia preferibile incentivare e favorire la nascita delle comunità energetiche, prediligendo la realizzazione, ad esempio, di impianti di medie dimensioni sui tanti capannoni industriali presenti sui nostri territori. E soprattutto continuiamo a pensare che, in tempi caratterizzati da grande disponibilità di risorse, sia fondamentale uno sguardo capace di traguardare scadenze che superano di gran lunga quella della prossima primavera», conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia.


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@PattoMatto

La pagina satirica
dei fan del Patto per l’Autonomia

 

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CHE NISSUN DISPONI DI NÔ, SENSA DI NÔ

CHE NESSUNO DISPONGA DI NOI,
SENZA DI NOI
Giuseppe Bugatto
Deputato friulano al Parlamento di Vienna
25 ottobre 1918 

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