Moretuzzo: «Incomprensibile e dannosa la nuova viabilità verso il rifugio Marinelli. Fuori dalla storia gli investimenti sui poli sciistici a bassa quota»
Oggi audizione in IV Commissione Consiliare
«Un progetto incomprensibile, costoso e dannoso per il suo pesante impatto ambientale». Lo ha ribadito il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, nel corso della seduta odierna della IV Commissione Consiliare, in merito ai nuovi collegamenti stradali da Val Collina al rifugio Marinelli, nel comune di Paluzza, finanziati per oltre un milione di euro attraverso i fondi stanziati per la tempesta Vaia, contro i quali – in particolare il tratto finale – si sono mobilitate tante persone che vivono e amano quei territori e chiedono di rinunciare alla realizzazione dei nuovi passaggi transitabili da parte di automezzi per scongiurare i pericoli e le conseguenze negative che ne deriverebbero.
Netta contrarietà è stata espressa anche da tutti i soggetti auditi oggi in Commissione, a partire da Legambiente e Società Alpina Friulana (peraltro soggetto proprietario del rifugio Marinelli). «Eppure la Giunta Fedriga non sente ragioni», commenta Moretuzzo, che ricorda l’inutilità dell’intervento sulla realizzazione del quale la Direzione competente aveva già espresso più volte in passato parere negativo. «A chi serve quest’opera? Chi ha interesse a realizzarla? Perché è evidente che non è certamente nell’interesse generale. Non serve ad eventuali soccorsi, né ripristina viabilità esistenti, come si legge negli atti, poiché nel tratto finale c’è solo una mulattiera. Non si capisce inoltre come si pensa di controllare il passaggio dei veicoli a motore, e neppure chi dovrebbe farlo», continua il capogruppo del Patto per l’Autonomia. «Non è questo quello di cui ha bisogno la montagna. E l’esecutivo regionale che fa invece di sostenere nuove forme di turismo, innovative e sostenibili? Finanzia la costruzione di impianti sciistici che resteranno inutilizzati, visto che nell’arco di pochi anni, per effetto del cambiamento climatico, in molti di questi non sarà più possibile sciare a causa dell’aumento delle temperature, come attestano chiaramente i dati dell’Arpa-Osmer FVG, citati pure da PromoTurismoFVG nel suo piano strategico. Ciò nonostante, si stanziano decine di milioni di euro sugli impianti sciistici regionali con costi destinati a lievitare per il calo di turisti invernali, stimato nella misura del 15% nel 2030. PromoTurismo lo scrive chiaramente, ma anziché avviare un ragionamento alternativo, procede imperterrito su una strada irragionevole, fuori dalla storia. Chiediamo nuovamente un’audizione con i direttori dei due enti regionali e con gli assessori competenti».