Petizione a difesa della sanità pubblica, raccolte 15.500 firme.
Moretuzzo: «Segnale forte dal territorio che arriva all’indomani della gravissima bocciatura degli atti aziendali da parte della Regione»
È stata depositata oggi (28 aprile, ndr) la petizione regionale a difesa della sanità pubblica sottoscritta da 15 mila 500 cittadini, preoccupati della situazione disastrosa in cui versa, con tagli e chiusure dei servizi, riduzioni del personale, apertura al profitto privato, scarsa considerazione ai bisogni di salute. Criticità che interessano tutto il territorio regionale, ma i cui effetti saranno particolarmente negativi per le aree interne e montane che rischiano di non vedere garantito il diritto alla salute. Le richieste espresse nella petizione, finalizzate a un rilancio del servizio sanitario pubblico, sono appoggiate e sostenute anche dai consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli.
«Un segnale forte che arriva dal territorio», commenta Moretuzzo, e che giunge all’indomani della bocciatura, da parte dell’amministrazione regionale, delle proposte di atto aziendale presentate dagli Enti del Servizio sanitario regionale. «Un fatto gravissimo che va chiarito e soprattutto risolto quanto prima», ribadisce il capogruppo del Patto per l’Autonomia, ricordando come la mancata concessione del “nulla osta” metta a rischio la piena ripresa dell’attività sanitaria ordinaria e il recupero delle attività posticipate a causa della pandemia, e rappresenti un serio rischio rispetto alla stessa tenuta del sistema di governance. «Quanto accaduto – conclude Moretuzzo – è il sintomo di un cortocircuito che si è creato nel sistema sanitario regionale, i cui vertici sono stati tutti nominati dall’amministrazione Fedriga, di cui è evidente la responsabilità politica della vicenda».