Comunità Energetiche Rinnovabili: bocciati emendamenti e ordini del giorno, il Patto presenta un’interrogazione
Massolino e Moretuzzo: «Un’altra occasione persa per la giustizia sociale e ambientale»
Trieste, 3 maggio 2024 | Il Patto per l’Autonomia non demorde sul tema della giustizia ambientale e sociale e, nonostante la maggioranza abbia bocciato l’emendamento e l’ordine del giorno presentato all’ultimo ddl 18 in discussione la scora settimana, presenta un’interrogazione.
«Le Comunità energetiche rinnovabili (CER) rappresentano un'opportunità unica per coniugare giustizia ambientale e sociale, democratizzando l'energia e coinvolgendo attivamente cittadine e cittadini - dichiara Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia -. Ora che hanno dimostrato di essere così convenienti, però, fanno gola anche a imprese private, interessate al proprio profitto più che all'impatto sociale. E se alla maggioranza manca la lungimiranza di saper incoraggiare quelle nate dal basso attraverso processi davvero democratici e partecipati, rischiamo di perdere la componente sociale della transizione energetica».
«Nei giorni scorsi abbiamo discusso e votato un disegno di legge al quale la maggioranza aveva proposto diversi emendamenti proprio sul tema delle comunità energetiche, andando a modificare la legge finanziaria del dicembre 2023 - prosegue Massimo Moretuzzo, Segretario e consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, cofirmatario degli emendamenti -. Siamo certi che sarà necessario tornare a legiferare a breve sul tema, con una legge finalmente organica, e investendo molte più risorse. Il metodo adottato fin qui ci lascia alquanto perplessi: emendamenti last minute, non discussi in commissione e sui quali per le opposizioni è dunque difficile avanzare proposte migliorative. Intanto il tempo passa, e sappiamo bene che la crisi climatica di tempo non ce ne sta dando più molto».
«Avevamo depositato un emendamento che andava a sanare alcuni problemi tecnici segnalatici dai portatori di interesse. Bocciato l’emendamento, abbiamo presentato un ordine del giorno proprio chiedendo di mantenere il focus sulla costruzione di Comunità nella costituzione delle CER, privilegiando quelle nate con processi partecipativi dal basso. Tra gli emendamenti della maggioranza c’era invece un’agevolazione per gli “aggregatori di autoconsumatori”, solitamente grandi attori economici che dettano le regole della comunità, e questa tendenza era chiara anche negli eventi di divulgazione organizzati dalla Regione, dati in gestione a una grande multinazionale, episodio su cui abbiamo presentato un’interrogazione - specifica Massolino -. Ma il Presidente Fedriga ha dato ordine alla maggioranza di bocciare il nostro ordine del giorno, affermando che non ci sia niente di male a perseguire profitto, dimostrando di non aver capito che le CER non sono solo un modo per produrre energia pulita, e manifestando tutto il suo disinteresse per la componente sociale della transizione ecologica».
«Resta la grande incognita per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti per le Comunità energetiche del nostro territorio che avevano avuto il coraggio di costituirsi già prima dell’entrata in vigore della legge regionale - conclude Moretuzzo -. Auspichiamo che la loro lungimiranza e lo sforzo fatto per essere pioniere in quest’ambito non vengano penalizzati».