La decisione del governo di usare i buoni spesa come misura d’emergenza per sostenere le famiglie durante la crisi del coronavirus, mi ha sorpreso positivamente, indipendentemente dal problema dell’entità degli importi stanziati. Ma i buoni spesa sono solo strumenti emergenziali o possono avere una funzione strutturale?
Ho iniziato a sperimentare l’utilizzo dei buoni spesa nel 2015, con un progetto lanciato nel comune dove ero sindaco.
Solo nel primo anno sono state coinvolte 115 famiglie, messi a bilancio 30.000 euro, convenzionati 10 piccoli negozi.
Un’iniziativa che ha anticipato di 5 anni l’azione che il governo statale ha avviato in questi ultimi giorni per affrontare l’emergenza #Covid19 e che tante polemiche, piuttosto strumentali, sta suscitando anche in Friuli – Venezia Giulia.
Per diffondere questo tipo di sostegno alle famiglie e ai negozi di vicinato il gruppo consiliare del Patto per l’Autonomia ha anche depositato una proposta di legge regionale, ignorata da oltre un anno e mezzo.
Credo che questo strumento oggi potrebbe essere utilizzato anche per altri obiettivi. Non solo per un aiuto economico alle famiglie in difficoltà. Non solo come supporto alle piccole botteghe.
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