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Newsletter n. 51 del Patto per l'Autonomia

Newsletter n. 51 del Patto per l'Autonomia
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I Giovedì del Patto

Giovedì 7 maggio alle 20:30 
in diretta dalla pagina Facebook del Patto

Il Patto incontra Luca Mercalli

Verso un nuovo modello di interazione tra economia e ambiente

 

‍Il Patto in azione

Tondo e Savino folgorati sulla via di Damasco

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Si schierano quindi a sostegno della richiesta del Presidente Fedriga, che chiede a Roma di non versare i circa 700 milioni previsti per il 2020 e la successiva quota per il 2021. È una richiesta dal nostro punto di vista assolutamente sensata, motivo per cui abbiamo da subito espresso la nostra condivisione al Presidente Fedriga – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Pensiamo sia però piuttosto curioso che questa presa di posizione arrivi da quegli stessi partiti che nel 2008 hanno avvallato l’accordo che ha dato il via al furto operato ai danni del bilancio della Regione negli ultimi 10 anni. Ed è ancora più curioso che questa richiesta arrivi da chi allora guidava la Giunta regionale, Renzo Tondo, o da Sandra Savino, che in quella Giunta faceva l’Assessore al bilancio! Ricordiamo sommessamente che i termini dell’accordo Tondo-Tremonti prevedevano, fra le altre cose, la partecipazione della Regione all’attuazione del federalismo fiscale (mai visto!) per una cifra annua a tempo indeterminato pari a 370 milioni e la rinuncia a esigere subito i 910 milioni che lo Stato ci doveva per la quota Irpef dei pensionati, con una sentenza favorevole della Corte Costituzionale in tasca. Scelte che hanno portato i prelievi dello Stato a toccare nel 2015 la cifra di 1,2 miliardi, certificata dalla Corte dei Conti, incidendo pesantemente sull’economia del Friuli-Venezia Giulia, bloccando di fatto gli investimenti pubblici con conseguenti gravi difficoltà per i Comuni e determinando una situazione di crisi decisamente peggiore di tutte le altre regioni del Nord». Allo stesso modo, «ci sembra curioso che la richiesta del Presidente Fedriga arrivi senza una valutazione complessiva dei rapporti finanziari con lo Stato, che tenga conto, ad esempio, di quale sia l’impatto sul nostro bilancio della spesa sanitaria, che finanziamo con le nostre imposte e che è in progressivo aumento – ricorda Moretuzzo –. Il primo atto del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia è stato una mozione per chiedere la costituzione di una Commissione di inchiesta sui rapporti finanziari con lo Stato. Quella mozione fu bocciata e il Consiglio votò per una sottocommissione della Commissione bilancio che avrebbe dovuto analizzare il tema. Sono passati 2 anni e di quel lavoro non c’è traccia. Rimaniamo quindi in fiduciosa attesa che, finalmente, si faccia chiarezza su quante risorse sono state sottratte al bilancio regionale e a quanto dovrà ammontare il ristoro di questo ammanco. Sarebbe auspicabile anche un sonoro mea culpa da parte di coloro che hanno avvallato questa situazione. Poi saremo ben lieti di sostenere unitariamente tutte le rivendicazioni di maggiore autonomia finanziaria rispetto allo Stato».


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Si consenta ai volontari del Cai la ripresa dei sopralluoghi in montagna per i necessari interventi di manutenzione

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Lo afferma il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, che, accogliendo le istanze degli operatori e delle comunità del territorio montano, lunedì scorso (27 aprile, ndr) ha presentato un’interrogazione a risposta immediata per sapere se e quando i volontari del Club alpino italiano potranno riprendere i loro sopralluoghi per individuare le aree che necessitano di manutenzione. «Se le ultime disposizioni in materia di contenimento del coronavirus hanno aperto alla manutenzione del verde, delle attività boschive e persino delle imbarcazioni private, – commenta il consigliere Bidoli – non è invece ancora stato permesso ai volontari del Cai di svolgere il lavoro di verifica, sopralluogo e controllo sui sentieri montani finalizzato all’individuazione delle aree sulle quali intervenire per poter incaricare le ditte specializzate allo svolgimento di queste attività, finanziate dalla Regione. La loro realizzazione, oltre a contribuire alla ripresa di alcune realtà economiche, permetterebbe di avviare un percorso verso l’auspicato inizio della stagione turistica estiva, tanto più che la montagna possiede molte caratteristiche utili per giocare un ruolo importante all’interno del comparto turistico regionale nell’attuale contesto. Ci dispiace che oggi non sia stato possibile ricevere risposta a una questione così importante per il territorio montano (a causa del rinvio della seduta del Consiglio regionale alla prossima settimana, ndr), ma auspichiamo che si consenta quanto prima la ripresa dei sopralluoghi da parte del Cai, che, durante l’emergenza sanitaria, ha invitato gli appassionati della montagna a rimanere a casa rinunciando a frequentare sentieri, rifugi e via alpinistiche con una campagna dedicata e che ora intende partecipare, con consapevolezza e responsabilità, alla ripartenza».


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Moretuzzo: «Minoranza ignorata e scelte imposte ai sindaci»

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«In quasi due mesi di emergenza Covid-19 come Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia abbiamo tenuto un atteggiamento molto collaborativo con la Giunta e la maggioranza – afferma il capogruppo Massimo Moretuzzo –. Abbiamo in più occasioni espresso fiducia al Presidente Fedriga e al Vicepresidente Riccardi in merito alla gestione dei problemi sanitari e incoraggiamento rispetto all’avvio della trattativa con lo Stato per la rinegoziazione dei Patti finanziari. Non abbiamo alimentato alcuna polemica, anche sulle scelte a nostro avviso sbagliate. Questo perché siamo convinti che in momenti drammatici come questi le istituzioni e la politica debbano dare prova di coesione. Ora, però, crediamo che il limite sia stato superato e che l’atteggiamento della Giunta sia profondamente sbagliato. In molti hanno citato la situazione post terremoto del 1976 come esempio da seguire, sia per la condivisione delle scelte fondamentali da parte di tutte le forze politiche, sia per il ruolo esercitato dai Sindaci, capaci di dare risposte immediate a cittadini e imprese. Gli ultimi atti della maggioranza vanno esattamente in direzione contraria. La classica goccia che fa traboccare il vaso è rappresentata dalle dichiarazioni rilasciate ieri dagli Assessori Bini e Roberti. Da una parte – spiega il capogruppo del Patto per l’Autonomia –, si annuncia una norma che permetterà di erogare 33 milioni di euro (compresi i 5 già destinati agli affitti) alle piccole imprese, senza l’inserimento di questi finanziamenti dentro un quadro complessivo di azione e ovviamente senza il minimo coinvolgimento del Consiglio regionale nella sua definizione. Dall’altra, si dice che ai Comuni verranno elargite delle risorse per abbattere le imposte locali, se e solo se gli stessi Comuni metteranno una cifra di pari importo per lo stesso obiettivo, anche attingendo all’avanzo di bilancio. Di fatto, si dice ai primi cittadini come devono essere utilizzate i soldi del proprio bilancio, impedendo loro di impiegarli per altre modalità che potrebbero essere di altre forme – magari più efficaci – di sostegno alla piccola distribuzione e alle filiere locali o alle fasce sociali più colpite dalla crisi. A questo si aggiunge una norma portata urgentemente in Consiglio sulle asfaltature delle strade comunali che riprende la peggiore tradizione dei perversi meccanismi dei finanziamenti di settore, con i Comuni costretti a rincorrere i magri bandi regionali anche per l’ordinaria amministrazione. Ora è evidente che la maggioranza ha tutto il diritto di prendere le sue decisioni, però almeno ci risparmi la retorica delle “scelte condivise” e del “potere ai sindaci”. Chi nel 1976 si è preso sulle spalle la comunità regionale e ha decentrato sul territorio la più ampia capacità decisionale aveva evidentemente ben altra caratura istituzionale. E non aveva certamente bisogno di “filtrare” le notizie a suo vantaggio come parrebbe invece fare l’attuale Giunta regionale, arrivando a censurare, dal servizio di rassegna stampa della Regione, gli articoli critici rispetto al suo operato, come accaduto di recente e sul quale abbiamo interrogato l’esecutivo».


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Moretuzzo:«Giù le mani dalla sanità regionale. Serve uno Stato davvero federale»

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«Al di là dei giudizi di merito sulle scelte operate dal Presidente Fedriga e dal vicepresidente Riccardi nella gestione della pandemia COVID-19, che dovranno necessariamente essere oggetto di analisi una volta conclusa la fase più delicata di questa emergenza, e al di là della risposta straordinaria che le donne e gli uomini del servizio sanitario regionale hanno dato in una condizione che era assolutamente complicata e imprevista, riteniamo doveroso sottolineare che la competenza regionale sulla sanità non deve essere messa in discussione – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Sono stati numerosi gli interventi di diversi esponenti politici, a vari livelli, che hanno affermato la necessità di riaccentrare la gestione del servizio sanitario a livello statale. Noi crediamo che queste considerazioni siano totalmente fuori luogo e lo ribadiremo nella prossima seduta del Consiglio regionale quando sarà discussa una nostra mozione con la quale chiederemo maggiori risorse per il sistema sanitario regionale. Le ultime discutibili scelte del Governo Conte sulle riaperture dei diversi settori, economici e civili, dimostrano – conclude Moretuzzo – come sia sempre più necessaria una maggiore responsabilizzazione delle istituzioni locali e l’avvicinamento delle sedi decisionali ai territori».


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@PattoMatto

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CHE NISSUN DISPONI DI NÔ, SENSA DI NÔ

CHE NESSUNO DISPONGA DI NOI,
SENZA DI NOI
Giuseppe Bugatto
Deputato friulano al Parlamento di Vienna
25 ottobre 1918 

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