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La gestione dei beni comuni: l'acqua, l'ecosistema locale e la sua tutela

11 Novembre 2017
Con la cadenza tipica dei problemi irrisolti che puntualmente si ripresentano in tutta la loro interezza, in Carnia si ripropone il tema delle concessioni per centraline idroelettriche richieste da ditte private. Ora tocca al torrente Fuina, nella splendida cornice della Val Pesarina, diventato l’oggetto del desiderio dell’ennesimo cercatore d’oro della nostra epoca: l’oro blu, quello da cui si può ricavare la nuova ricchezza. Non importa se questo avviene a scapito dell’ambiente naturale, non importa se non viene garantito l’equilibrio dell’ecosistema locale, non importa se il beneficio che ne possono ricavare i cittadini della vallata è ridicolo: business is business… E in tutto ciò, mentre altre Regioni alpine come il Trentino Alto Adige si sono attrezzate per tempo, dotandosi di norme e strumenti propri, come la Società elettrica di totale proprietà regionale, i nostri Sorestans dormono sonni beati, in attesa che chi sta banchettando con i nostri beni comuni abbia un sussulto di carità e ci lasci raccogliere le briciole del lauto pasto. Bene hanno fatto Franceschino Barazzutti e Domenico Romano ad alzare la voce e a denunciare quanto sta succedendo; noi stiamo con loro e con le Comunità della Carnia che non si arrendono a questi scempi. Massimo Moretuzzo Qui sotto l'articolo di oggi del Messaggero Veneto con l'intervento di Franceschino Barazzutti e Domenico Romano:

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