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Dal mondo della ricerca, dell’università e della scuola un appello al candidato Presidente Massimo Moretuzzo

30 Marzo 2023

Politiche territoriali basate sull’evidenza scientifica, occupazione di qualità per i giovani, rappresentanza femminile a tutti i livelli

Un appello “Per una Regione della conoscenza” sottoscritto da un centinaio di addette e addetti dei settori della scienza, dell’alta formazione, della scuola, indirizzato al candidato presidente della coalizione progressista Massimo Moretuzzo. I firmatari chiedono che i futuri programmi di governo del Friuli-Venezia Giulia affrontino tutte le grandi sfide che abbiamo davanti, a cominciare da quella del riscaldamento globale, basando programmazione e interventi, che richiedono risposte complesse, sui dati di evidenza scientifica.

 Di qui l’urgenza che le istituzioni scientifiche e dell'alta formazione siano coinvolte in modo permanente e strutturato nella definizione di politiche strategiche per la nostra regione, orientate al bene comune e basate sulla condivisione e la circolazione della conoscenza, a partire dalla creazione di un sistema di open data.

 Un altro tema evidenziato è quello del sostegno alle giovani generazioni nei loro percorsi di crescita individuale e culturale, per arrestarne l’emigrazione e dare loro adeguate prospettive occupazionali, di realizzazione personale e di qualità della vita.

 Si parla anche di promozione della rappresentanza femminile a tutti i livelli di responsabilità in ambito scientifico, politico, economico e sociale, dell’importanza della cultura nel promuovere una cittadinanza consapevole, del ruolo delle Scienze Umane nell’educare al pensiero critico e nella capacità di gettare ponti tra culture e popoli, in particolare in una realtà transfrontaliera come quella del Friuli-Venezia Giulia. 

 “Serve uno sforzo collettivo per governare le sfide del presente e del futuro, come quelle imposte dai cambiamenti climatici – è il commento di Massimo Moretuzzo –. In questo il settore della conoscenza svolge un ruolo chiave e va ascoltato e coinvolto nelle decisioni che ci riguardano tutte e tutti.  Il report di Arpa nel 2018 diceva chiaramente ciò che sta succedendo oggi, per esempio con la grave siccità in atto, e questo impone risposte nuove in tema di politiche industriali e agricole che la giunta uscente non ha neanche provato a dare, impegnata com’era a finanziare inutili e costosi impianti di risalita a bassa quota. Occorre visione, come quella necessaria per immaginare il Porto Vecchio di Trieste non quale ennesima occasione di speculazione immobiliare, ma come perno di un rilancio economico basato sul connubio tra attività imprenditoriali ad alta tecnologia, economia circolare e mondo della conoscenza. Uno degli impegni che assumo è quello portare al 3% del Pil i fondi destinati alla ricerca in regione e favorire progetti di ricerca e innovazione attivando fondi di rotazione per il settore, con crediti a tasso zero. E, soprattutto, coinvolgere in modo strutturato l’importante realtà della ricerca e dell’alta formazione che abbiamo in Friuli-Venezia Giulia nelle scelte strategiche che ci servono per il governo del presente e del futuro della nostra terra”.


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