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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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A Palmanova l’assemblea generale del Patto per l’Autonomia. Eletto il nuovo Consiglio direttivo. Riconfermato Segretario Moretuzzo: «Lavoreremo per rafforzare la collaborazione con le realtà civiche e municipaliste»

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A Palmanova l’assemblea generale del Patto per l’Autonomia.

Eletto il nuovo Consiglio direttivo. Riconfermato Segretario Moretuzzo:

«Lavoreremo per rafforzare la collaborazione con le realtà civiche e municipaliste»

Valorizzazione delle diversità, del decentramento e dell’autogoverno delle comunità, della giustizia ambientale e sociale e del rispetto di genere. Sono alcuni dei punti chiave dell’azione politica del Patto per l’Autonomia per il prossimo futuro. Lo hanno stabilito le iscritte e gli iscritti del partito riuniti ieri (sabato 30 novembre, ndr) a Palmanova, all’auditorium San Marco, per l’assemblea generale. Un passaggio fondamentale per tracciare le linee di azione per il futuro che i nuovi organi direttivi saranno chiamati a portare avanti, rafforzando nel contempo la collaborazione con le liste e i movimenti civici e municipalisti della regione in un’ottica federativa, mettendo a frutto l’esperienza maturata in occasione delle elezioni regionali del 2023 e amministrative dell’anno in corso.

«Siamo arrivati a questo momento molto importante per la vita del partito dopo aver intrapreso un percorso pubblico e partecipato assieme a tutte le persone, le associazioni e i movimenti civici con i quali stiamo collaborando a diversi livelli, presenti ieri a Palmanova, e con coloro che hanno dimostrato interesse per il nostro progetto politico – ha spiegato Massimo Moretuzzo, riconfermato Segretario del partito –. L’Assemblea è stata, infatti, l’ultima tappa di numerosi incontri territoriali che si sono svolti in tutta la regione negli ultimi due mesi, nel corso dei quali abbiamo raccolto idee e sollecitazioni dai territori. Quelle proposte e indicazioni sono state determinanti per la redazione di documenti sui temi che crediamo fondamentali per il futuro di questa terra e delle sue comunità, e che sono stati discussi a Palmanova».

L’Assemblea delle iscritte e degli iscritti – dopo un dibattito ampio e articolato – ha eletto il nuovo Consiglio direttivo, impegnandolo «a mettere al centro dell’azione politica del partito i temi della giustizia ambientale e sociale, della valorizzazione delle diversità linguistiche, storiche, culturali e di genere, del decentramento e dell’autogoverno delle comunità, della sanità e dell’istruzione pubbliche, del lavoro, di un’economia orientata al bene comune, contrastando perentoriamente ogni segnale di stampo autoritario nell’azione politica e legislativa in regione e in Italia, e riaffermando il valore della pace nelle relazioni internazionali – ha affermato Moretuzzo –. È necessario ribadire in tutte le sedi opportune la fondamentale importanza della Specialità regionale, dello Statuto di autonomia e della loro declinazione dinamica per affrontare con decisione e tempestività le attuali questioni economiche, ambientali e sociali. La Specialità del Friuli-Venezia Giulia rimane la cifra principale del nostro impegno. Siamo ancora lontani da una realizzazione piena dell’autonomia regionale. Stiamo continuando a perdere occasioni per fare prima e meglio dello Stato le cose che servono: è successo qualche anno fa con la legge sugli appalti pubblici e sta succedendo ora con il tema dell’efficientamento energetico degli edifici».

L’Assemblea ha sancito l’impegno per la «valorizzazione delle diversità territoriali e il riconoscimento delle peculiarità dei vari ecosistemi regionali e all’interno dell’European Free Alliance – la principale rete europea di raccolta di forze indipendentiste storiche, autonomiste, federaliste e confederaliste, presente anche nel Parlamento europeo – e, a livello italiano, di Autonomie e Ambiente, condividendone la visione profondamente europeista e federalista».

A partire da questi contenuti, «rafforzeremo i rapporti esistenti e svilupperemo nuove relazioni con movimenti e soggetti civici e municipalisti del Friuli-Venezia Giulia – ha sottolineato Moretuzzo –, aprendo e organizzando spazi di confronto, partecipazione e coinvolgimento delle comunità locali». In questa direzione molto è stato fatto nell’ultimo anno – è stato ricordato in sede congressuale –, a partire dal lancio della rivista digitale “Il Passo Giusto”, che, accanto all’attività editoriale, promuove incontri e iniziative pubbliche, e dalla prima edizione della scuola di politica “Territori in Movimento”: 5 giorni di incontri, in cammino fra Monfalcone e Gorizia, sconfinando in Slovenia per ribadire che i confini del Novecento devono essere superati definitivamente.

Nel suo intervento, Moretuzzo si è soffermato anche sull’assetto istituzionale del Friuli-Venezia Giulia. «La Regione deve avere un ruolo di definizione strategica e pianificatoria, non gestionale; deve riconoscere le peculiarità dei diversi territori regionali, a partire dalle caratteristiche dell’area metropolitana di Trieste e del policentrismo del Friuli, nelle sue diverse componenti linguistiche, culturali, economiche e sociali».

Nel corso dell’assemblea è stato eletto il Consiglio direttivo del partito per i prossimi 3 anni, formato da: Denis Baron, Elisabetta Basso, Stefania Garlatti-Costa, Giulia Massolino, Elia Mioni, Massimo Moretuzzo (riconfermato Segretario), Federico Pirone, Eleonora Sartori e Gabriele Violino.

 

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Partecipato incontro del Patto per l’Autonomia a Mereto di Tomba. Moretuzzo: "Il rapporto con le liste civiche è fondamentale"

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Partecipato incontro del Patto per l’Autonomia a Mereto di Tomba.

Moretuzzo: «Il rapporto con le liste civiche è fondamentale».

Fabello e Del Negro: «Fare squadra per il futuro del Medio Friuli»

Un pubblico molto numeroso ha partecipato ieri (martedì 19 novembre, ndr) a Mereto di Tomba all’incontro promosso dal Patto per l’Autonomia in collaborazione con le liste Basiliano Bene Comune e Leams di Comunitât.

«Quella di Mereto è stata l’ultima tappa di un percorso in vista dell’Assemblea generale che si svolgerà il 30 novembre ed ha visto il Patto per l’Autonomia promuovere negli ultimi mesi tanti incontri locali in tutta la regione per aprire uno spazio di confronto sul futuro del nostro partito e sulla nostra visione del Friuli-Venezia Giulia del futuro – spiega il segretario e consigliere regionale Massimo Moretuzzo –. Sono stati momenti preziosi, in gran parte organizzati in collaborazione con liste civiche locali, come nel caso di Leams di Comunitât e Basiliano bene comune per l’ultimo incontro, a testimonianza di come il rapporto fra il Patto e i soggetti civici possa essere l’asse portante di un’azione politica partecipata e capace di coinvolgere davvero le persone e le comunità, nel rispetto delle peculiarità di ogni territorio».

«Mereto di Tomba rappresenta il Comune dove il Patto ha mosso i primi passi e ci sembra naturale proseguire e rafforzare la collaborazione con la nostra lista civica – ha detto la consigliera comunale di Mereto di Tomba Paola Fabello –. Questo ci permette di affrontare i temi che interessano la nostra comunità con maggiori competenze e con uno sguardo più ampio. Le sfide che attendono il Medio Friuli, dalle questioni ambientali a quelle sociali, sono importanti e per affrontarle c’è bisogno del lavoro di tutte e tutti».

«Il rapporto fra Patto per l’Autonomia e liste civiche è una delle novità più interessanti nel panorama politico regionale e come Basiliano Bene Comune siamo interessati a far parte di questo percorso di confronto. Questo è importante anche per il Medio Friuli – ha spiegato il consigliere comunale di Basiliano Marco Del Negro –: la situazione dell’ambito sociale e dell’ASP Moro, per citare un esempio, è estremamente delicata e deve essere affrontata dai Comuni del territorio facendo rete, anteponendo il senso di appartenenza al territorio alle contrapposizioni di parte, che non aiutano ad affrontare problemi che superano i confini comunali».

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Il Patto per l’Autonomia a Socchieve: «Servono enti di area vasta in grado di affrontare la questione montana»

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 Il partecipato incontro del Patto per l’Autonomia che si è svolto martedì 12 novembre a Socchieve ha messo a fuoco diversi temi che sono decisamente importanti per la Carnia e per l’intera montagna friulana.

Gli interventi introduttivi del Consigliere regionale e Segretario del Patto Massimo Moretuzzo e quelli di Marino Ponte del Comitato utenti teleriscaldamento Arta Terme e Luca Nazzi dell’Alleanza friulana Domini Collettivi, hanno dato avvio a un dibattito che ha coinvolto le persone presenti nella sala del Centro culturale.

«Per il Gruppo del Patto per l’Autonomia dell’Alto Friuli è stato un momento di confronto molto importante, sono emersi temi fondamentali per le nostre comunità, aspetti che spesso sfuggono al dibattito regionale – ha dichiarato Mirco Dorigo, uno dei promotori dell’incontro –. Uno degli esempi più eclatanti è quello del Tagliamento: si discute delle opere sul medio corso e, giustamente, sulla necessità di tutelare la naturalità del fiume, ma non si parla della tutela del bacino montano del Tagliamento, compromessa in passato da troppi interventi impattanti».

«Il tema della transizione ecologica ed energetica – ha proseguito il referente del Patto – è stato centrale anche rispetto alla questione del corretto utilizzo delle biomasse, nell’ambito di una politica forestale lungimirante e sostenibile e di una gestione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili efficiente, che riconosca il ruolo attivo delle comunità locali. Il coinvolgimento delle persone e delle realtà sociali è fondamentale anche per un utilizzo razionale delle proprietà fondiarie, rispetto alle quali vanno incentivati progetti di riassetto che hanno già dimostrato di poter funzionare altrove e possono beneficiare di una lunga storia di gestione comunitaria delle proprietà che caratterizza da sempre tanta parte del territorio carnico».

«Tutte questioni – ha concluso Dorigo – che, assieme a molti altri temi centrali per la montagna friulana, come i servizi sociosanitari, il turismo sostenibile, la viabilità, hanno bisogno di essere affrontate da istituzioni locali realmente in grado di governare i processi: oggi, purtroppo, i Comuni non hanno la struttura per farlo e la dichiarata reintroduzione delle Province non risolverà certo i nostri problemi. Se di ente di area vasta si deve parlare, deve essere un ente veramente rappresentativo delle realtà montane e delle nostre comunità. Non c’è più tempo da perdere».

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Patto per il Futuro: l'incontro a Gradisca

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Una serata di confronto e dialogo si è svolta nella storica Sala Ado Furlan presso la Casa del Popolo di Gradisca, con la partecipazione del segretario regionale e consigliere del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, della consigliera comunale Alessia Facchin e dell’assessore Stefano Cappacchione. Questo incontro, parte di un ciclo organizzato dal Patto per l’Autonomia, si è focalizzato sulle tematiche fondamentali per il territorio del Friuli-Venezia Giulia e del Comune di Gradisca d’Isonzo e sulle iniziative che la comunità intende sviluppare.

Il dibattito si è articolato in un’atmosfera intellettualmente stimolante, toccando argomenti cruciali come l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo politico. In particolare, i partecipanti hanno approfondito le possibili proposte per agevolare l’inclusione sociale e lavorativa degli ospiti del CARA e di coloro che intraprendono il percorso di asilo, con l’obiettivo di promuovere un’integrazione concreta nel tessuto socio-economico locale.

Un altro tema di rilievo è stato quello del social housing e del diritto all’abitare, un aspetto fondamentale per garantire condizioni di vita dignitose e inclusione per tutti. I relatori hanno inoltre sottolineato l’importanza del ruolo degli amministratori locali nella gestione di queste sfide, affrontando l’esigenza di politiche territoriali che rispondano in modo puntuale ai bisogni della popolazione.

Infine, si è discusso della necessaria svolta nel sistema sanitario regionale, evidenziando come il Friuli-Venezia Giulia debba ripensare i modelli di assistenza sanitaria per migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. In questo senso, gli amministratori presenti hanno espresso l’intenzione di promuovere politiche che garantiscano un sistema sanitario equo e sostenibile.

L’evento ha rappresentato un momento di profonda riflessione e scambio di idee, sottolineando l’impegno del Patto per l’Autonomia nel dare voce alle esigenze della comunità e nel costruire un progetto politico incentrato sui valori della solidarietà, dell’inclusione e della partecipazione attiva.

 

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Il Patto per l’Autonomia a Moggio Udinese. Al centro la questione montagna. «Nella riorganizzazione degli enti di area vasta si tenga conto delle necessità delle aree interne»

Il Patto per l’Autonomia a Moggio Udinese. Al centro la questione montagna.

«Nella riorganizzazione degli enti di area vasta si tenga conto delle necessità delle aree interne»

Rimettere al centro dell’agenda politica la questione montagna. È la richiesta emersa nel corso dell’incontro a Moggio Udinese organizzato martedì 29 ottobre dal Patto per l’Autonomia.

«È urgente affrontare il nodo degli enti locali, alle prese con forti criticità. Per garantire l’erogazione dei servizi di base, fondamentali in un’area fragile come la montagna friulana, le criticità vanno risolte subito favorendo percorsi aggregativi tra Comuni e ridando centralità a realtà come le Comunità di montagna. Anche perché la riproposizione delle Province è un atto costoso, inutile e anacronistico che non supporta le amministrazioni nelle loro criticità, a partire dalle carenze di risorse umane», ha affermato Denis Baron del Patto per l’Autonomia Alto Friuli.

Gli ha fatto seguito il segretario e consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo: «Nel processo di riorganizzazione degli enti di area vasta non si possono ignorare le necessità della montagna. Tutte le energie espresse dal territorio pretendono un’alternativa e vogliono partecipare a una ridefinizione delle politiche per la montagna: una realtà fragile per condizioni fisico-geografiche, ambientali, per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo che hanno condotto a spopolamento e abbandono complessivo del patrimonio edilizio e ambientale e forestale, ma che può giocarsi il suo futuro investendo, anche sperimentando, sulla cultura, sulle filiere locali e sui beni comuni, sulla naturalità, con una dimensione d’area che supera i confini comunali. I futuri enti di area vasta – ha concluso Moretuzzo – rispettino i territori montani, nella loro diversità, e garantiscano loro spazi di autogoverno e autodeterminazione».

All’incontro sono intervenuti anche Rita Moretti, già vicesindaca di Moggio Udinese, ed Emilio Gottardo, esperto di comunità energetiche rinnovabili e di processi partecipativi locali.

Moretuzzo: «Udine è fondamentale per tutto il Friuli, servono scelte coraggiose».

Partecipato incontro a Cussignacco nell’ambito del percorso congressuale del Patto per l’Autonomia.

Moretuzzo: «Udine è fondamentale per tutto il Friuli, servono scelte coraggiose».

All’incontro anche il consigliere Croattini, la consigliera Garlatti-Costa e l’assessore Pirone, che ha comunicato il suo impegno con il Patto

Nella sala della circoscrizione di Cussignacco giovedì 17 ottobre c’erano molte persone ad ascoltare la presentazione del percorso congressuale del Patto per l’Autonomia, che si svolgerà il prossimo 30 novembre a Palmanova a conclusione di una serie di incontri territoriali in corso in diversi luoghi della regione.

L’incontro di Udine, infatti, è stato preceduto da quelli di Gorizia, Lusevera, Gemona e sarà seguito da diverse altre riunioni, dalla Carnia a Trieste, con l’obiettivo di coinvolgere non solo le persone  aderenti al partito, ma anche la pluralità di soggetti civici con i quali il Patto sta collaborando da tempo, proponendo l’idea di una rete federativa che unisca le esperienze civiche e autonomiste, in linea con l’esperienza maturata in occasione delle ultime elezioni regionali che ha portato all’elezione di 5 consiglieri regionali. In questo senso è stata molto significativa la presenza all’incontro di Cussignacco di tanti rappresentanti delle realtà civiche udinesi che fanno parte della maggioranza in Consiglio comunale e che hanno preso parte al dibattito aperto dai rappresentanti cittadini del Patto per l’Autonomia.

Fra questi, oltre ai consiglieri comunali Stefania Garlatti-Costa e Lorenzo Croattini, c’era anche l’assessore Federico Pirone, che ha comunicato ufficialmente il suo impegno con il Patto: «Credo che sia indispensabile lavorare al radicamento di un soggetto politico territoriale, che interpreti l’Autonomia con una lettura profondamente europeista e in grado di valorizzare le straordinarie diversità delle nostre comunità».

«L’incontro di Cussignacco – ha aggiunto il coordinatore cittadino del Patto, Massimo Brianese – è stato una tappa importantissima per la presenza di tanti rappresentanti delle realtà civiche cittadine, ma anche per il ruolo che Udine ha nel panorama regionale. La vittoria delle forze che hanno sostenuto De Toni è stata fondamentale non solo per la città, ma per tutto il Friuli. Per questo è necessario recuperare l’entusiasmo che era presente durante la passata campagna elettorale e dimostrare che, anche con determinazione e scelte coraggiose, siamo in grado di ottenere risultati importanti».

A tirare le conclusioni del dibattito, nel quale sono stati affrontati vari aspetti relativi sia alla realtà regionale che a quella comunale, è stato il segretario e consigliere regionale Massimo Moretuzzo: «Siamo impegnati in un percorso inedito, pensiamo sia indispensabile ritrovare degli spazi di dibattito e di confronto politico e riteniamo che il tema della partecipazione sia cruciale. Per questo come Patto abbiamo attivato non solo questi incontri territoriali, ma anche strumenti come la rivista online Il Passo Giusto e la scuola di politica “senza poltrone” Territori in movimento».

«Faremo sentire la voce di Udine anche dentro il Consiglio regionale – conclude il segretario del Patto –, visto che fino ad oggi l’amministrazione Fedriga ha escluso la capitale del Friuli dalla distribuzione dei contributi che sono andati per la maggior parte ai Comuni di centrodestra. Mentre a Trieste si spendono quasi 200 milioni per gli uffici regionali a Porto Vecchio e 60 milioni per l’ovovia, a Udine non arriva un euro per opere strategiche come la riqualificazione di Borgo Stazione o l’area dell’ex Safau: inaccettabile».

 

Patto per l’Autonomia a Gemona. Moretuzzo: «Tappa importante per rafforzare la presenza civica autonomista sul territorio»

Incontro del Patto per l’Autonomia a Gemona.

Moretuzzo: «Tappa importante per rafforzare la presenza civica autonomista sul territorio»

«Una tappa importante per rafforzare la presenza civica autonomista nella pedemontana friulana». Così il segretario regionale del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo dopo l’incontro che si è tenuto a Gemona ieri, martedì 15 ottobre, nella Sala della Comunità di Montagna del Gemonese. «È stato un’ottima occasione di confronto sui temi che interessano il territorio e sulle prospettive della politica regionale».

All’appuntamento – nuova tappa di “Un Patto per il futuro”, il percorso partecipativo del Patto per l’Autonomia verso l’Assemblea generale di fine anno – sono intervenuti Moretuzzo, il consigliere comunale di Gemona Michele Londero e Stefania Garlatti-Costa del direttivo del Patto per l’Autonomia. Diversi i temi che sono stati affrontati: dalla Cimpello-Gemona alla tutela ambientale, dalla necessità di un nuovo modello di sviluppo industriale e turistico alla valorizzazione delle tipicità interne, dalla viabilità forestale alla zootecnia.

Londero ha evidenziato criticità e potenzialità dell’area gemonese, tra squilibri territoriali e politiche necessarie, auspicando che «idee, competenze e vocazioni territoriali vengano realmente poste al centro delle scelte politiche. Solo in questo modo – ha detto – le comunità torneranno a essere protagoniste attive».

Sulla tutela e valorizzazione del Tagliamento si è soffermata Garlatti-Costa. «Si tratta di un patrimonio unico dall’altissimo valore naturalistico, paesaggistico, culturale e identitario. Preservare il Tagliamento come modello per la rinaturazione dei fiumi, migliorandone lo status ecologico, ma anche, di conseguenza, la sicurezza per le popolazioni a valle, è interesse di tutte e tutti».

 

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Incontro del Patto per l’Autonomia a Lusevera con la lista “Per la Valle – Attiva Dinamica Verde”.

Moretuzzo: «Prosegue il lavoro di rete sui territori».

Cerno: «Confronto positivo per affrontare temi locali»

«Un’ottima occasione di confronto sui temi che interessano il territorio dell’Alta Val Torre e sulle prospettive della politica regionale». Questo il commento del segretario regionale del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo all’incontro che si è tenuto a Lusevera con i rappresentanti della Lista Civica “Per la Valle – Attiva Dinamica Verde”.

Alla riunione che si è tenuta lo scorso venerdì 11 ottobre, alla quale hanno partecipato anche l’Assessore al Comune di Udine Federico Pirone e i Consiglieri comunali di Lusevera Igor Cerno, Camilla Tuccillo e Donatello Mizza, sono stati affrontati diversi temi relativi alla situazione amministrativa del Comune di Lusevera, ma anche le collaborazioni che si possono attivare con altre realtà simili.

«Ho trovato un gruppo di persone giovani e preparate, che con passione ed entusiasmo si dedicano alla loro comunità. Nel percorso congressuale che stiamo facendo come Patto per l’Autonomia, il coinvolgimento di soggetti civici come la lista “Per la Valle” è un modo per allargare gli spazi di partecipazione e fare rete sui diversi territori», aggiunge Moretuzzo.

«Siamo stati felici di ospitare a Lusevera i rappresentanti del Patto per l’Autonomia per il confronto aperto e positivo che abbiamo avuto, a partire dalle problematiche che affliggono il nostro Comune – dichiara Igor Cerno, già candidato sindaco –. Abbiamo avviato una collaborazione che pensiamo sia importante proseguire. Vivere in aree marginali come la nostra molto spesso è complicato, per cui tenere legami con altre realtà civiche e territoriali è fondamentale. Per questo abbiamo dato fin da ora la nostra disponibilità a far parte della rete di soggetti locali che il Patto sta costruendo».

“Un Patto per il futuro”, al via da Gorizia gli incontri territoriali del Patto per l’Autonomia

“Un Patto per il futuro”, al via da Gorizia gli incontri territoriali del Patto per l’Autonomia.

Sanità, mobilità sostenibile, beni comuni, inclusione sociale i temi più discussi.

Prossimi appuntamenti il 15 ottobre a Gemona e il 17 ottobre a Udine

Ottima partecipazione al primo incontro territoriale verso l’Assemblea del Patto per l’Autonomia prevista per la fine dell’anno.

La riunione, che è stata promossa ieri (9 ottobre, ndr) dal Patto assieme al Forum Gorizia e ha visto la presenza, fra gli altri, di Massimo Moretuzzo, consigliere regionale e segretario del Patto per l’Autonomia e dei consiglieri comunali di Gorizia Eleonora Sartori e Andrea Picco, è stata l’occasione per presentare il percorso congressuale del partito e gli strumenti che sono stati attivati negli ultimi mesi per facilitare la partecipazione e l’approfondimento su molte tematiche, come la rivista online “Il Passo Giusto” e la Scuola di politica senza poltrone “Territori in Movimento”.

Non sono mancati gli interventi relativi al territorio goriziano, in particolare sul tema della sanità, della mobilità sostenibile, dei beni comuni e dell’inclusione sociale.

In merito alla sanità grande preoccupazione è stata espressa per la carenza dei medici di medicina generale che ha costretto cittadine e cittadini a ricorrere agli ambulatori Asap, una soluzione emergenziale – è stato detto – che non risponde alla domanda di una corretta continuità assistenziale e che rischia di avere gravi ripercussioni per la salute di chi subisce questa situazione. Il tema è stato discusso anche nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Gorizia che ha accolto un ordine del giorno presentato anche dai consiglieri di opposizione Picco e Sartori.

 

I prossimi appuntamenti pubblici – raccolti sotto il titolo di “Un Patto per il futuro” – si terranno a Gemona, martedì 15 ottobre, alle 20.30, nella Sala della Comunità di Montagna del Gemonese, e a Udine, giovedì 17 ottobre, alle 20.30, nella Sala Criscuolo di Cussignacco. «Abbiamo intrapreso la strada del coinvolgimento e della partecipazione assieme a tutte le persone, le associazioni e i movimenti con i quali abbiamo condiviso un pezzo del nostro percorso e con coloro che intendono camminare con noi in futuro – spiega Moretuzzo –. Vogliamo discutere i temi che ci stanno a cuore e progettare insieme le iniziative che desideriamo realizzare nei prossimi anni».