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A Forni Avoltri si chiede il ripristino delle “strade del Fulin”

29 Novembre 2021

Bidoli: «Si diano subito risposte alle comunità di montagna. Necessaria manutenzione dell’esistente»

«Non si pensi solamente ai poli turistici principali della regione, che assorbono la maggior parte delle risorse messe a disposizione da questa amministrazione regionale. Ci sono tante aree e frazioni montane che conservano un patrimonio ambientale, storico, di assoluto rilievo e che meritano rispetto, dignità e attenzione». Così il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli dopo l’incontro pubblico di sabato scorso (27 novembre, ndr) a Collina di Forni Avoltri, promossa dal Comitato “Strade del Fulin” che ha presentato la petizione popolare per la sistemazione delle strade “del Fulin” e “Autemos-Collinetta” e dei relativi studi di fattibilità.
«Se è vero, come dichiarato, che la convergenza trovata dalle due amministrazioni comunali coinvolte, per voce dei due sindaci presenti, abbia già prodotto in primis la richiesta di ottenere le risorse necessarie alla progettazione per la sistemazione dei due tratti che ad anello possono collegare le frazioni che potrebbero rischiare ancora l’isolamento, ora spetta alla Regione, che per voce del vicepresidente del Consiglio regionale Mazzolini, si è presa questo impegno, confermare la disponibilità a trovare la soluzione. La manutenzione e un’ulteriore messa in sicurezza della viabilità principale deve essere, e rimanere, comunque l’obiettivo primario. E anche se l’area presenta criticità, che caratterizzano tutte le aree montane, alcune soluzioni innovative sono state ipotizzate. Da lì certamente bisognerà ripartire. Per il bene di quelle comunità che, ancora con enormi sacrifici, risiedono e mantengono vive queste aree, investendo non poche risorse per la promozione di un turismo d’eccellenza. Non si dimentichi che nel comprensorio montano di Collina insistono il monte Coglians, il rifugio Marinelli e il lago Volaia, rispettivamente il monte, il rifugio e il lago più alti della regione. Si pensi anche a questi straordinari contesti, ai territori circostanti e alle loro comunità».


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