Sghiaiamento lago di Barcis. Bidoli: «Serve un percorso partecipato»
Nessun riscontro all’interrogazione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia
«La Giunta non ha ancora preso in considerazione la nostra interrogazione sul lago di Barcis. Dopo anni di attesa e prima che si verificassero nuovamente eventi alluvionali, lo scorso mese di ottobre chiedevamo di procedere alla definizione di una soluzione progettuale al problema dello sghiaiamento del lago per una maggiore sicurezza idrogeologica dell’area circostante, che garantisca la partecipazione e la tutela degli interessi delle comunità locali, e superi la logica degli interventi emergenziali – ricorda il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli –. Nella relazione del gruppo di lavoro regionale incaricato di individuare le soluzioni a breve, medio e lungo termine per lo sghiaiamento, approvata con delibera di Giunta regionale, si prospetta il coinvolgimento della popolazione interessata in un processo partecipativo secondo le metodologie di Agenda 21, per l’individuazione della soluzione ottimale e maggiormente condivisa, nella cornice di un contratto di fiume, ma, a oggi, non si hanno notizie sull’avvio del processo di progettazione partecipata», rileva Bidoli, che sollecita l’esecutivo regionale ad affrontare subito la questione, e in un contesto più ampio. «La progettazione partecipata con il coinvolgimento delle comunità locali all’interno del contratto di fiume – chiarisce il consigliere del Patto per l’Autonomia – dovrebbe riguardare la gestione e la riqualificazione di tutta l’asta del Cellina e pure l’asta del Meduna, che ha problematiche diverse, ma legate anch’esse alla presenza degli sbarramenti artificiali e degli impianti di produzione idroelettrica».
La questione del percorso tutt’altro che partecipato intrapreso dalla Regione, è stata evidenziata nei giorni scorsi anche da Legambiente Prealpi Carniche. «Nel prossimo assestamento di bilancio presenteremo un emendamento modificativo all’articolo di legge che ha istituito un tavolo tecnico non completamente rappresentativo degli interessi generali, denominato “Laboratorio Lago di Barcis”, per dare avvio a un vero percorso partecipato che possa concludersi con proposte il più possibile condivise e gestite con le modalità del contratto di fiume come richiesto anche da Legambiente. Una soluzione sostenuta anche dal consigliere regionale Tiziano Centis, disponibile a fare fronte comune con il Gruppo del Patto per l’Autonomia nell’interesse delle comunità interessate. Nessuna decisione può essere assunta senza la loro condivisione», conclude Bidoli.
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