DIBATTITO SULLA SESSIONE EUROPEA MORETUZZO: “RECEPIRE SUBITO LA DIRETTIVA UE SULLE CASE GREEN, ROMA HA SBAGLIATO”
Il Consigliere del Patto per l’Autonomia invita la Giunta a utilizzare la specialità regionale per anticipare lo Stato nelle politiche di efficientamento energetico degli edifici.
“La Regione utilizzi la Specialità per recepire la Direttiva dell’Unione Europea sulla prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta Direttiva sulle Case Green”.
Questa la posizione espressa oggi dal Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo nell’ambito del dibattito in IV Commissione consiliare sulla Sessione Europea.
“I dati sul cambiamento climatico e sulla necessità di attuare urgentemente delle politiche per diminuire i consumi e arrivare all’obiettivo di emissioni zero entro il 2050, impongono un’azione forte anche sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, per cui la Direttiva Europea va nella direzione giusta.
Questo vale ovviamente anche per il Friuli-Venezia Giulia, in cui il patrimonio immobiliare ha in larga parte bisogno di essere efficientato, visto che secondo i dati ISTAT disponibili quasi i tre quarti dei 306mila edifici abitativi sono stati costruiti prima dell’emanazione delle norme antisismiche (1974) e sull’efficienza energetica (1976). Un patrimonio quindi che ha in media superato i 40 anni di vita, considerato che è stato per la maggior parte edificato negli anni della ricostruzione e del boom edilizio (quasi il 50% tra il ’46 e l’’80).
A fronte di questa situazione ritengo che il voto contrario espresso dal Governo italiano sul testo ratificato dal Consiglio Ecofin il 12 aprile scorso, unico voto contrario assieme a quello dell’Ungheria, sia stato un voto profondamente sbagliato.
Considerato che la Direttiva entra in vigore il 28 maggio 2024 e dà agli Stati membri due anni di tempo per recepirne i contenuti, non c’è tempo da perdere e il Friuli-Venezia Giulia dovrebbe avere il coraggio politico e istituzionale di fare prima e meglio dello Stato quello che è necessario per andare nella direzione indicata dall’Unione Europea, utilizzando gli spazi concessi dallo statuto di Autonomia e senza appiattirsi sulle posizioni anacronistiche e pericolose del Governo centrale.
Questa permetterebbe di dare nuovo slancio a un settore fondamentale per la tenuta economica del tessuto regionale come quello dell’edilizia e delle filiere collegate, che dopo la stagione dei bonus edilizi rischia di vivere un periodo di calo importante di volumi.
Questa è una di quelle occasioni in cui la politica e le istituzioni regionali hanno l’occasione di dimostrare la propria vocazione europea e l’indipendenza dai diktat romani.
Ci auguriamo che venga colta”.