Massolino e Moretuzzo: «Perché Scoccimarro non risponde sull’affidamento diretto delle comunità energetiche a una multinazionale?»
L’assessore liquida in dieci righe l’atto ispettivo che presentava sei interrogativi e che giaceva in attesa di risposta da ben cinque mesi
Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo, rispettivamente consigliera e presidente del gruppo consiliare regionale Patto per l'Autonomia, replicano alla risposta pervenuta nella seduta del Consiglio regionale odierno all’interrogazione in merito agli eventi organizzati dalla Regione sulle comunità energetiche rinnovabili: «Oltraggiosa e irrispettosa la risposta ottenuta, durata una manciata di secondi, a fronte dei corposi quesiti presentati». Nella replica in aula, Massolino ha riletto gli interrogativi posti aggiungendo ironicamente «visto che non le ha considerate come domande a cui dover rispondere, le pensi come suggerimenti per il futuro».
«Perché si è scelto di affidare a una società privata lo sviluppo delle CER nella nostra regione, senza affidarsi invece all'Agenzia regionale per l’energia APE? - ha incalzato Massolino - Perché non sono stati presentati scenari di comunità energetiche costituite con un obiettivo sociale grazie a contributi a fondo perduto erogati dalla Regione stessa? Perché sul sito di FVG Energia la sezione “Social CER” risulta vuota? È intenzione della Giunta l’istituzione di un osservatorio sulla povertà energetica? Quali misure si prevede di adottare per sfruttare le CER come uno strumento per contrastare la povertà energetica? Quali progettualità si prevede di attuare in collaborazione con ATER? Riteniamo che questi interrogativi fossero meritevoli di una risposta. L’unica giustificazione dell’assessore rispetto a queste precise richieste è stata che “è stato pubblicato un avvio di indagine di mercato [...ed è stato affidato] a un operatore in posizione economica mediana rispetto alle offerte ricevute”. Riteniamo questa risposta un gesto irrispettoso, che svilisce in modo inammissibile il legittimo lavoro di sindacato ispettivo, uno dei fondamentali ambiti di azione delle opposizioni».
«Continuiamo a essere preoccupati sul rischio di trasformare una soluzione di democratizzazione dell’energia in uno strumento di produzione di profitti - dichiarano Massolino e Moretuzzo -. In un momento in cui la povertà energetica è una piaga sempre più diffusa sul nostro territorio, bisogna vigilare affinché non venga persa la dimensione sociale delle comunità energetiche rinnovabili. La sostenibilità non può essere solo ambientale e/o economica: avviare una conversione ecologica giusta dal punto di vista sociale è la vera sfida del nostro tempo. In questo la mano pubblica deve guidare il processo di transizione. Nell’evento della Regione, invece, non è stato predisposto nemmeno uno scenario di una comunità energetica costituita con un obiettivo sociale grazie a contributi a fondo perduto erogati dalla Regione stessa in cui venissero stimati i benefici economici e sociali per i componenti. Su questi aspetti l’assessore si è rifiutato di rispondere».