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Bocciata mozione città 30. Massolino: «Occasione persa: alla maggioranza la sicurezza delle persone non interessa»

03 Febbraio 2025

«Un’occasione persa per salvare vite e andare nella direzione di maggiore benessere della cittadinanza della regione - dichiara Giulia Massolino, consigliera del Patto per l’Autonomia, proponente della mozione, bocciata a maggioranza nella prima giornata d’aula del Consiglio regionale del 2025 - Il dibattito in merito al nuovo codice della strada è infiammato in questi mesi, con le associazioni che lo criticano aspramente, chiamandolo Codice della Strage, per la sua incapacità di incidere sulla vera causa delle morti e dei feriti sulle nostre strade: la velocità. Nella mozione chiedevo alla Regione di sostenere, anche economicamente, le misure infrastrutturali nella direzione della città 30, e al contempo avviare un tavolo regionale permanente sulla sicurezza stradale come richiesto dalla FIAB. Al contempo, chiedevo di esprimere contrarietà in tutte le sedi alle misure che non aumentano la sicurezza stradale, limitano la mobilità sostenibile e riducono l’autonomia dei Comuni e delle Regioni nei provvedimenti di limitazione alla circolazione. Il dibattito in aula è stato estremamente scarno, e gli unici due interventi sono stati intrisi di commenti ideologici e privi di alcun fatto concreto documentabile, buttando un argomento così delicato in politica, non curanti delle troppe vittime che tutti gli anni piangiamo sulle nostre strade».  

 

«Stupisce la posizione della maggioranza considerando che nel 2023 la stessa Giunta aveva approvato un mio ordine del giorno analogo e che la prima città 30 in Italia è stata Olbia, a guida centrodestra - prosegue la consigliera -. Una decisione anche contraria alla percezione della cittadinanza stessa. La verità è che la città 30 piace: nessuna delle 40 città europee che l’hanno instrodotta è mai tornata indietro, un sondaggio di due anni fa aveva trovato favorevole più della metà degli italiani, e a Bologna il comitato contrario non è riuscito a indire il referendum abrogativo della Città 30 perché ha raccolto solo 3500 firme sulle 9000 necessarie». 

 

Prosegue Massolino: «I dati parlano chiaro, e dovremmo ritenerli inaccettabili. Nel primo semestre 2024 le vittime sulle strade urbane in Italia sono aumentate del 7.9%, nel 2023 in FVG è aumentata, anziché calare, la percentuale di persone a piedi uccise, passando dal 10,7% al 14,3%, oltre la metà delle quali nelle fasce più vulnerabili, così come l’indice di lesività, aumentato di 4 punti percentuali. Solo nel 2023 nella nostra regione si sono verificati 3187 incidenti, con 56 persone decedute e 4122 ferite. La strada è la prima causa di morte per le e i giovani under 30. Anche volendo adottare un parametro più cinico, il costo dell’incidentalità stradale per il solo FVG e per il solo 2023, è stimato in oltre 327 milioni di euro, 274 euro pro capite. Il 70% degli scontri si è verificato su strade urbane, dato in linea con il resto d’Italia, con 33 persone morte e 1758 ferite». 

 

«La velocità è sempre concausa aggravante degli scontri: riducendo la velocità si riducono sia la probabilità di incidente che le sue conseguenze. Lo dimostra molto bene il successo del primo anno di Città 30 a Bologna: -49% di persone decedute, 0 persone a piedi uccise (per la prima volta dal 1991), -16% investite, -13% di incidenti e -31%incidenti gravi, -11% persone ferite e -29% di inquinamento. È quindi nella riduzione della velocità che bisogna agire con interventi strutturali che la Regione dovrebbe finanziare. Bisogna andare verso un cambio di paradigma, mettendo le persone al centro e non le automobili. La Legge proposta dal Ministro Salvini va nella direzione opposta, facendo la guerra agli autovelox e concentrandosi solo sui casi che fanno rumore ma che nella realtà non costituiscono il principale problema legato alla grave insicurezza sulle nostre strade. La nostra Regione ha perso l’occasione di stare dalla parte giusta», conclude la consigliera.


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