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PFAS. Massolino: «La Regione farà la sua parte contro l’inquinamento da Pfas. L’approvazione della nostra mozione dimostra l’urgenza del tema»

17 Aprile 2025

PFAS. Massolino: «La Regione farà la sua parte contro l’inquinamento da Pfas. L’approvazione della nostra mozione dimostra l’urgenza del tema»

«Oggi siamo riusciti a far prendere al Consiglio Regionale e alla Giunta un impegno concreto contro l’inquinamento da PFAS — sostanze perfluoroalchiliche — tristemente note come inquinanti eterni. La mozione che abbiamo presentato è infatti stata approvata dall’Aula, concorde nella necessità di porre al più presto l’attenzione su queste sostanze, nocive per la salute di tutti noi. Le PFAS sono più di 10.000 composti chimici impiegati in una vasta gamma di prodotti industriali, altamente persistenti, che si accumulano nel nostro ambiente, nelle acque, nei suoli, negli alimenti… e purtroppo anche nel nostro corpo. Parliamo di sostanze classificate come potenzialmente cancerogene, interferenti endocrini, legate a malattie cardiovascolari, infertilità, disturbi cognitivi, problematiche pediatriche, e molto altro. Un pericolo per la salute della cittadinanza inaccettabile, che va scongiuranto e prevenuto».

 

Così la consigliera regionale Giulia Massolino, del gruppo Patto per l’Autonomia-Civica FVG, che ha esposto la mozione di cui è prima firmataria e cofirmata dall’opposizione, durante il Consiglio Regionale di oggi, giovedì 17 aprile, approvata poi in modo unanime. 

 

«A gennaio 2026 entrerà in vigore la direttiva UE 2020/2184 che stabilisce un limite massimo di 100 ng/litro per la somma di 24 molecole PFAS nelle acque potabili, ma altri Paesi hanno adottato misure ancora più restrittive. La Francia per esempio ha dato l’esempio a livello europeo, approvando lo scorso 4 aprile a larghissima maggioranza un disegno di legge con cui vieta, dal 1 gennaio 2026, i PFAS nei prodotti non essenziali (vestiti, cosmetici, sciolina). E proprio a fronte di questa notizia abbiamo deciso di proporre questa mozione che poi è stata sostenuta da tutti. Adesso anche la nostra Regione si è presa l'impegno di monitorare la presenza di queste sostanze, aggiornare la cittadinanza e promuovere percorsi informativi sui rischi derivanti dall’uso di queste sostanze nei processi industriali e sui loro danni ambientali. Sul rispetto di questi impegni vigileremo.  Già con il buco nell’ozono si è dimostrato che un’azione coordinata internazionale può scongiurare un disastro ambientale: la Regione si renda protagonista di un simile percorso virtuoso per la tutela delle persone e dell’ambiente».


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