Martina Oppelli. Bullian, Massolino e Moretuzzo: «Necessario riprendere, con convinzione e responsabilità, un percorso di riflessione su un tema quanto mai urgente qual è il fine vita»
«Apprendiamo con profonda tristezza della scomparsa dell’architetta Martina Oppelli, avvenuta – contrariamente a quanto lei auspicava – in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. La sua scelta, maturata dopo anni di sofferenze e dinieghi da parte delle autorità sanitarie, rappresenta un grido silenzioso ma oggi ancor più potente. Oggi deve essere una giornata di raccoglimento e di rispettoso silenzio nei confronti di chi saluta una parente, un’amica, una collega e a tutti costoro vanno le nostre condoglianze più sentite». Questo il commento di Enrico Bullian, Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo, del Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia-Civica FVG alla notizia della scomparsa di Martina Oppelli, avvenuta oggi in una clinica svizzera.
«Da domani sarà necessario riprendere, con convinzione e responsabilità, un percorso di riflessione su un tema quanto mai urgente qual è il fine vita - proseguono i rappresentanti del gruppo consiliare - attraverso un confronto serio e partecipato, che tenga conto delle esperienze, delle sofferenze e delle richieste di chi vive ogni giorno situazioni di profondo dolore. È necessario che si proceda rapidamente anche in Italia a legiferare su questo tema, come peraltro è avvenuto recentemente anche in Slovenia e Gran Bretagna, oltre che in molti altri paesi europei. Non è un percorso facile, ma è un percorso necessario. Sono molte le persone che aspettano risposte chiare da troppo tempo».