Moretuzzo: «Riconvertire gli impianti di depurazione dismessi in habitat naturali e bacini di accumulo»
Accolto l’ordine del giorno del capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG
Riconvertire gli impianti di depurazione dismessi per trasformarli in habitat naturali e bacini di accumulo idrico, funzionali all’adattamento ai cambiamenti climatici. È quanto propone l’ordine del giorno che il capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Massimo Moretuzzo ha presentato in occasione dell’ultimo assestamento di bilancio, e accolto dall’Aula.
«In un momento storico in cui gli effetti del riscaldamento globale si fanno sempre più evidenti, le aree verdi, sia urbane che rurali, assumono un ruolo strategico nella mitigazione dell’impatto ambientale. Oltre a favorire la biodiversità, contribuiscono alla riduzione delle temperature e al miglioramento della qualità della vita – spiega Moretuzzo –. Sul territorio regionale sono attualmente in corso diversi interventi che prevedono la dismissione di impianti di depurazione ormai obsoleti, sostituiti da strutture più moderne ed efficienti. Gli impianti dismessi, ancora nella disponibilità degli enti gestori del servizio idrico integrato, possono essere convertiti in zone umide a fini naturalistici o in bacini di accumulo idrico. Possono pertanto rappresentare un patrimonio ecologico di grande valore, fungendo da punti di sosta e alimentazione per la fauna selvatica, in particolare per gli uccelli migratori. Inoltre, in contesti agricoli, la creazione di bacini per la raccolta di acque piovane può offrire un importante supporto alle attività irrigue, contribuendo alla sostenibilità delle produzioni locali. Per queste ragioni, l’ordine del giorno impegna la Giunta ad affidare la redazione di uno studio di fattibilità, tecnico ed economico, finalizzato alla conversione degli impianti dismessi di depurazione delle acque reflue in spazi naturali e funzionali alla gestione delle risorse idriche. Un’iniziativa che si inserisce pienamente nelle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di valorizzazione del territorio».