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Settimana Europea Mobilità. Massolino: «A fronte dell’ultimo omocidio stradale gravissime le affermazioni di Dipiazza e Fedriga che non agiscono e non si assumono responsabilità»

16 Settembre 2025

Oggi, 16 settembre, prende il via la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Auotonomia - Civica FVG interviene in merito all’omicidio stradale dello scorso venerdì. «Proprio alla vigilia della SEM piangiamo un’altra vittima: una ragazza di 25 anni, con tutto il futuro davanti, strappata per sempre all’affetto dei suoi cari e alla realizzazione dei suoi sogni da un omicidio stradale. A fronte di questa tragedia, sono inconcepibili le dichiarazioni di Fedriga e Dipiazza a mezzo stampa, che non si assumono le rispettive responsabilità. Le parole di Dipiazza dimostrano incompetenza e una visione sulla mobilità completamente distorta. Non è pensabile opporsi ai dossi “perché le persone non riescono a dormire”, ma non solo: nell’affermarlo il sindaco dimostra di non conoscere tutte le altre e più efficaci soluzioni di moderazione della velocità già applicate con ottimi risultati in tante città italiane ed europee. Incredibile poi invocare autovelox, a cui Salvini ha appena fatto la guerra con il recente decreto rinominato dalle associazioni “codice della strage” anziché della strada: piuttosto che di ovovia sarebbe stato più utile parlare con il ministro di sicurezza stradale. Così come è falsa la dichiarazione di Fedriga secondo cui le misure possibili siano già state messe in campo: negli ultimi anni le tante proposte che abbiamo presentato per affrontare l’inaccettabile numero di persone morte e ferite in scontri stradali, con costi umani ed economici intollerabili, sono sempre state bocciate da una destra che si nasconde dietro un’ideologia cieca anche ai dati scientifici più convincenti. Il modello Città 30 è la soluzione: serve un territorio che strutturalmente imponga ai veicoli di rallentare, e i dati di Bologna e delle città europee che da anni hanno introdotto questa misura lo dimostrano in modo inequivocabile. Nonostante l’iniziale accoglimento di un ordine del giorno nel dicembre 2023 e la condivisione manifestata da parte dell’assessora Amirante, le successive proposte per concretizzare questo modello con mozioni ed emendamenti sono state sempre bocciate. La destra non può ostinarsi a speculare politicamente sulla pelle delle persone, mettendo a rischio la vita di ciascuna di noi».

 

«Le volte che in Consiglio Comunale abbiamo parlato dell'"obiettivo zero", ovvero dell'urgenza di arrivare a zero morti stradali anche a Trieste, siamo stati tacciati di propaganda populista. Eppure è una questione che fa tragicamente parte della realtà. Nell'ultimo bilancio era stato accolto un ordine del giorno di Adesso Trieste che invitava l'Amministrazione a trovare le risorse necessarie a istituire almeno le Zone 30 già previste nel PUMS, cioè quelle aree di moderazione della velocità promesse dalla stessa maggioranza. Sono passati nove mesi e la Giunta Dipiazza non ha investito nemmeno 1€ nella moderazione della velocità sulle strade della città. Mentre da noi ancora si colpevolizzano le vittime degli scontri stradali, diverse città si impegnano in scelte politiche che hanno un reale impatto sulla sicurezza dei pedoni. Quanti altri feriti e morti sulle strade servirà piangere perché la sicurezza stradale diventi una priorità per la politica triestina?» dichiara Riccardo Laterza, capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio Comunale.

 

«Molte delle scelte portate avanti dalle amministrazioni regionale e comunali sono figlie dell’autocentrismo e della motonormatività - conclude Massolino -. Abbiamo cercato di sottolinearlo anche all’ultimo assestamento di bilancio, chiedendo di togliere i fondi per la sensibilizzazione sulla sicurezza stradale all’Automobil Club e destinandoli invece alle Associazioni dei familiari delle vittime della strada, proprio per offrire un’altra prospettiva, non intrisa del cosiddetto “bias del parabrezza”. Anche in questo caso, la destra si è chiusa in un'unanime bocciatura, senza neanche discuterne. Così come bocciate sono tate le nostre proposte per la mobilità sostenibile: il bonus bici, il bonus cargo bike, l’incentivazione del bike to work, l’abbonamento unico a costo ridotto. Provvedimenti che altre realtà italiane ed europee stanno mettendo in campo con successo, e che dovremmo adottare con urgenza anche noi. C’è molta strada da fare».


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