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Modifiche al regolamento sui contributi per la prima casa

18 Novembre 2021

Moretuzzo: «Tagli che penalizzano le aree rurali e non rispondono ai bisogni reali di cittadini e territorio»

«È grave il fatto che la Giunta regionale prosegua per la propria strada senza ascoltare le osservazioni delle associazioni di categoria». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, a conclusione della seduta odierna della IV Commissione consiliare (18 novembre, ndr), chiamata a esprimere il parere sulla delibera di Giunta che apporta significative modifiche al regolamento per la concessione del contributo regionale per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa e sulle quali anche le associazioni di categoria avevano espresso grosse perplessità.


«La Giunta regionale è intervenuta su uno dei contributi regionali storicamente e culturalmente più sentiti ossia il contributo riconosciuto per la prima casa, evidentemente per la necessità di chiudere il rubinetto di fronte a una misura la cui platea di destinatari proprio questa stessa maggioranza aveva deciso di ampliare reintroducendo tra le iniziative finanziabili l’acquisto del nuovo e le nuove costruzioni – spiega Moretuzzo –. Certamente le modifiche apportate non sono volte a una maggiore equità del sistema anzi creano evidenti disparità sul territorio: basti pensare che il limite di superficie catastale finanziabile ora introdotto, pari a 120 metri quadrati per la nuova casa e 150 per gli immobili da ristrutturare, penalizza i proprietari di molte zone del Friuli dove le metrature degli alloggi sono sensibilmente superiori. Discutibile anche l’introduzione dell’obbligo di accensione di un mutuo di durata almeno decennale a copertura del 50% delle spese sostenute. Piuttosto che apportare questi cambiamenti, la maggioranza avrebbe fatto più bella figura riconoscendo gli errori fatti in passato e avviando un ragionamento più ampio che tenesse conto di tutti i cambiamenti socio-economici intervenuti nella società così da avere uno strumento contributivo più funzionale», conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia.


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