Corinna Mestroni: “Attenzione ai giovani, i nuovi fragili”
La società sta evolvendo continuamente e, dopo la pandemia, si affaccia una nuova realtà. Quella di persone fragili, che non sono solamente anziani, donne che cercano di coniugare casa e lavoro, ma anche i giovani, considerati i nuovi fragili. Giovani che si portano dietro lo strascico di anni difficili e che hanno necessità di essere ascoltati e supportati. La parola chiave è una sola per la candidata del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine, Corinna Mestroni: inclusione. Un termine, o meglio un proposito che finora è rimasto solo sulla carta. “Ritengo che l’inclusione debba essere il fondamento delle nostre comunità e della Regione – afferma Mestroni - Fondamentale è ridare dignità alle persone e prevedere una reale inclusione dei soggetti fragili, che necessitano di assistenza e cura, ma anche delle donne e dei giovani, i nuovi “fragili”. Le politiche devono essere più realistiche e votate all’ascolto, devono abbattere le discriminazioni, valorizzando le diversità”. Ma, soprattutto, devono essere mirate al territorio. Il Friuli-Venezia Giulia, pur essendo una regione di piccole dimensioni, ha un territorio molto variegato, con necessità diverse. Quanto all’azione sui soggetti fragili che necessitano di assistenza, per Mestroni “serve un’azione locale e tempestiva, che tocchi capillarmente ogni punto della regione, soprattutto nell’assistenza domiciliare a questi soggetti che grava spesso solo sulle famiglie”. Ecco, dunque, che deve scendere in campo una rete territoriale, fatta di Enti locali, sanitari e volontariato. “L’associazionismo del terzo settore, spesso abbandonato a sé stesso -sottolinea - non deve essere l’unico a sopperire a carenze strutturali di un sistema che si allontana dai bisogni concreti ed è pensato solo alla centralizzazione e all’abbattimento dei costi”. E si guarda ai cosiddetti nuovi fragili, i giovani, il futuro della regione, ma che si trovano alle prese con troppe incertezze: “Sono problematiche assai stringenti – conclude Mestroni - Gli adolescenti, post pandemia, si ritrovano in grande difficoltà psicologica e nella fascia d’età successiva quasi un quarto dei ragazzi non va a scuola e rinuncia alla formazione. I giovani non si sentono rappresentati. E’ necessario l’ascolto e concrete politiche volte all’orientamento scolastico e all’inserimento lavorativo”.
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