Giornata internazionale della lingua madre
Il Patto per l’Autonomia celebra la Giornata internazionale della lingua madre, domenica 21 febbraio, con le voci del mondo culturale, sportivo, economico e politico della regione.
Domani, domenica 21 febbraio, ricorre la Giornata internazionale della lingua madre, istituita nel 1999 dall’Unesco per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo. Viene celebrata in tutto il mondo a ricordo di un drammatico episodio: il 21 febbraio 1952 a Dacca alcuni studenti furono uccisi dalla polizia del Pakistan, mentre rivendicavano il riconoscimento ufficiale della loro lingua, il bengalese.
Il Patto per l’Autonomia celebra la Giornata internazionale della lingua madre coinvolgendo alcuni esponenti del mondo culturale, sportivo, economico e politico del Friuli-Venezia Giulia, terra storicamente plurilingue. Le voci di Romano Benet, alpinista; mons. Roberto Bertossi, presidente di Glesie Furlane; Ulderica Da Pozzo, fotografa; Aleksandra Devetak, docente e operatrice culturale; Igor Gabrovec, segretario regionale della Slovenska skupnost; Franco Giordani, cantautore e scrittore; Daria Miani, maestra e operatrice culturale; Giannola Nonino, imprenditrice; Augusto Petris, già amministratore del Comune di Sauris; Daniel Samba, “il furlan piturât di neri”, si succederanno nell’arco della Giornata sulla pagina Facebook del Patto per l’Autonomia per spiegare, ciascuna con il suo personale punto di vista, l’importanza del parlare nella propria lingua madre, che veicola opportunità, tradizioni, memoria, modi di pensare e sentire unici.
Questa ricorrenza, infatti, è l’occasione per ribadire che i diritti linguistici fanno parte dei diritti fondamentali delle persone e delle comunità di tutto il mondo, compresi quindi i parlanti le lingue friulana, slovena e germaniche presenti nella nostra regione. Spesso, però, sono diritti negati, come viene negato il valore delle lingue “diverse” da quelle maggioritarie. Ma al di là del valore che è indubbio e al diritto, riconosciuto dalle leggi, ma poco applicato, non vanno dimenticate le opportunità, non sempre evidenti, che possono derivare dall’utilizzo di una lingua madre. Oltre ai vantaggi di natura economica, quali il marketing, la tipicizzazione dei prodotti, le produzioni e i servizi che hanno come base la lingua, ve ne sono alcuni più immateriali, non meno importanti: dalla migliore apertura mentale e grande facilitazione nell’apprendimento delle lingue delle persone bilingui, dimostrate scientificamente, al fatto che parlare lingue madri, anche se non egemoni, è un atto con il quale possiamo impedire la distruzione della diversità, che è ricchezza, resistendo all’appiattimento proprio della globalizzazione, dando contenuti reali alla democrazia.