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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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Roberto Muradore

05 Marzo 2023

Proveniente dal mondo del sindacalismo, Roberto Muradore sente la propria candidatura come un atto morale di impegno chiesto dalla situazione sociale. Lo vuole assolvere nelle file del Patto per l’Autonomia a sostegno di Massimo Moretuzzo.

L’impegno sociale e lo spendersi in prima persona è stata la cifra di tutta la vita di Roberto Muradore. Lo ha fatto tramite il sindacato durante tutta la sua carriera lavorativa. Ora sente il dovere di farlo nuovamente in ambito politico, in un momento di svolta epocale in cui tutti sono chiamati a dare il loro contributo con visioni nuove e progressiste, perché le vecchie ricette non servono più.
Nato a Cividale del Friuli nel 1955, dopo aver trascorso l’infanzia a Gorizia, nel 1965 la famiglia si trasferisce a Udine. Consegue la maturità al liceo Jacopo Stellini e nel 1976, dopo alcune esperienze lavorative, viene assunto alla Safau, nel vecchio stabilimento di via Calatafimi. Qui inizia il suo percorso sindacale nel Consiglio di Fabbrica. Nel 1983 entra in Segreteria della Fim Cisl di Udine, di cui diventa Segretario generale nel 1986, per passare nel 1995 alla Segreteria della Cisl territoriale. Nel 1999 rientra in Fim per diventarne Segretario generale del Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Gorizia fino al 2004, anno nel quale ritorna nella Segreteria della Cisl di Udine e nel 2007 ne piglia le redini in qualità di Segretario generale. Dal 2017 è in Segreteria Regionale della Cisl, sino al 2019, anno in cui va in pensione.
Nel 2016 ha pubblicato “Gli anni dell’eresia di un maturo sindacalista”, una raccolta di propri articoli ed interventi quando era Segretario Generale della Cisl di Udine.
Segue nel 2021: “L’uomo che camminava sui pezzi di vetro”, dove partendo da un’ampia raccolta di articoli pubblicati dalla stampa locale da e su di lui, spiega la propria partecipazione all’evoluzione della situazione socio-economica e politica. Dello stesso anno “Confessioni di tre sindacalisti friulani”, libro scritto a tre mani insieme a Ferdinando Ceschia e Gino Dorigo, il primo ex Segretario generale della Uil di Udine e il secondo della Cgil.
Oggi vuole mettere questa esperienza al servizio del Friuli Venezia Giulia. “Fino a quattro anni fa ho seguito il tema del lavoro da sindacalista. L'ho fatto in autonomia da chi governava, dall'opposizione e dai partiti. Ora posso e voglio impegnarmi nuovamente in prima persona per il nostro Friuli con il Patto per L'autonomia, un gruppo di persone serie e capaci guidate da Massimo Moretuzzo che è il candidato alla Presidenza alla Regione. Io, tu, noi insieme per rilanciare il nostro Friuli!”.

“Nel tempo ho maturato la convinzione che la coscienza di classe debba essere sostanziata dalla ‘coscienza di luogo’. Ritengo che il territorio in cui viviamo non vada solo abitato ma anche pensato. È urgente imparare a ‘fare economia’ del territorio, nel duplice senso di non cementificarlo ma di utilizzarne al meglio le risorse per la sua crescita economica e sociale. Se il manifatturiero per il Friuli è una risorsa, è necessario però promuovere produzioni industriali compatibili con il nostro patrimonio naturale. Lavoro e ambiente non devono più essere contrapposti l’uno all’altro. Anche perché è oramai evidente che senza una reale attenzione al tema ambientale non ci sarà un futuro.”.

Vivo la mia candidatura alle regionali come un atto moralmente dovuto. Ho scelto di candidarmi alle regionali con il Patto perché è composto da brave persone che hanno davvero a cuore il benessere delle nostre comunità. La situazione sociale ed economica della regione impone l'impegno di tutti, quindi anche il mio. Temi quali la sanità, il lavoro e la transizione energetica sono importanti, vitali per il futuro nostro e dei nostri figli e nipoti.


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