Bidoli: «Sui progetti Siot serve un confronto vero, partecipato.
L’Agenzia per l’energia evidenzia il pesante impatto ambientale delle nuove centrali, perché la Giunta non ne tiene conto? I progetti vanno fermati»
«Sui progetti per la costruzione di centrali di cogenerazione da fonti fossili nelle stazioni di pompaggio dell’oleodotto transalpino di Siot serve un confronto vero». È quanto ribadito oggi, in aula, dal consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli, che è intervenuto su un tema «di interesse assolutamente prioritario, ma sul quale la Giunta continua a glissare».
Non soddisfa la risposta dell’Assessore Scoccimarro all’interrogazione del Patto per l’Autonomia. «Perché – chiede Bidoli – non convocare subito nel tavolo tecnico sui progetti regionali di Siot oltre agli amministratori locali coinvolti – il riferimento è all’incontro in videoconferenza di pochi giorni fa, ndr –, anche gli altri portatori di interesse? Perché non coinvolgere in un dibattito pubblico, trasparente e partecipato anche soggetti tecnici come l’Agenzia per l’energia del Friuli-Venezia Giulia, il Comitato dei cittadini che ha mobilitato negli ultimi mesi centinaia di persone e le associazioni portatrici di interessi diffusi? Perché non si tengono nella giusta considerazione i pesanti impatti ambientali che i report dell’Ape hanno messo in evidenza e il fatto che, con questo tipo di impianti, il consumo di energia da fonti fossili è destinato ad aumentare, in evidente contraddizione con l’obiettivo della neutralità carbonica che la Giunta si è impegnata a raggiungere entro il 2045?». Domande sulle quali l’Assessore regionale all’Ambiente ha preferito sorvolare, sottolinea Bidoli, che prima della seduta del Consiglio regionale ha incontrato i rappresentanti del Comitato Alto Bût, Legambiente e Cgil contrari ai progetti di costruzione delle centrali ed ha espresso loro la vicinanza del Patto per l’Autonomia.
«Ci chiediamo per quale ragione i dati dell’Ape non siano stati considerati in istruttoria. Nessuno – ad oggi – ne ha messo in discussione la veridicità. Dalla valutazione espressa è evidente che si tratta esclusivamente di una speculazione finanziaria, che avrà un impatto ambientale pesantissimo e un aumento dei consumi energetici ingiustificabile. Come mai allora si continua a dare per scontata la realizzazione degli impianti? Quali sarebbero le “ricadute economiche e sociali per il territorio” di cui parla Scoccimarro? Gli impianti ipotizzati vanno fermati, senza se e senza ma», conclude Bidoli.