Skip to main content

Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

logo_efa.png

Massolino: «Mentre in Europa ci si allontana dai mezzi a idrogeno, la Regione spende milioni di euro per acquistarne. Impariamo dagli errori di altre città per non sperperare soldi pubblici»

12 Marzo 2024

 «Mentre in Europa le città che avevano adottato i mezzi pubblici a idrogeno stanno rivedendo le loro decisioni, la nostra Regione pensa bene di acquistare 25 autobus a idrogeno. Una scelta che non tiene conto delle pesanti criticità legate alla filiera dell’idrogeno, che lo rende tra i meno efficienti e sostenibili per il settore dei trasporti urbani». Così la consigliera del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino replica all’Assessora Amirante in merito all’interpellanza presentata insieme ai colleghi Massimo Moretuzzo e Marco Putto che ha ottenuto risposta nella Commissione Ambiente e infrastrutture.

«La Giunta questa mattina ci ha confermato l’intenzione di acquistare i mezzi, motivandola con la dismissione del parco diesel, dismissione - per altro non totale -  alla quale siamo ovviamente più che favorevoli, ma in virtù di mezzi elettrici, non a idrogeno. Per questo non possiamo che essere insoddisfatti di quanto risposto ed ancora più allarmati. Infatti, l’Assessora ha confermato che l’idrogeno verrebbe portato con carri bombolai, ma tale trasporto non è vantaggioso né da un punto di vista ambientale, né economico, e preoccupa per la sicurezza per gli autisti stessi oltre che per tutti gli altri utenti della strada che circolano insieme a tali mezzi. C’è poi da tenere conto del costo delle batterie e delle celle a combustibile, del consumo di acqua dolce per la produzione dell’idrogeno stesso (fino a novemila litri per tonnellata di idrogeno). L’Assessora ha dichiarato che i mezzi elettrici non sono efficaci per la durata delle batterie, ma come preferire una tecnologia che invece non è ancora applicata e soprattutto con difficoltà di approvvigionamento rispetto all’elettrico?».

«Siamo favorevoli alle sperimentazioni, ma su iniziative che non abbiano già ampiamente dimostrato di essere fallimentari, e dalle cui esperienze negative dovremmo imparare la lezione senza scottarsi a nostra volta. In Germania la compagnia ferroviaria statale ha rinunciato a un progetto simile dopo dieci anni di studi che hanno evidenziato come i treni a idrogeno possano arrivare a costare fino all'80% in più di quelli elettrici o a batteria, ma anche in Francia Montpellier ha cancellato il suo piano di acquistare 51 autobus a idrogeno dopo aver valutato i costi annuali e nel Regno Unito, a Glasgow dove si intendeva acquistare 19 veicoli per la raccolta dei rifiuti alimentati a idrogeno, è stato lo stesso fornitore ad annullare gli accordi per difficoltà con la tecnologia, costi di produzione e mancanza di sufficiente produzione di idrogeno verde. Anche alcune città italiane stanno tornando sulle loro decisioni, con gare deserte per le valli dell’idrogeno e enormi perdite di finanziamenti pubblici. L’ostinazione a voler usare l’idrogeno in settori che non sono i cosiddetti “di difficile abbattimento” (hard to abate), come il trasporto pubblico, che è già elettrificabile in modo efficiente ed economico, non è proprio un passo verso il futuro».


Prossimi appuntamenti

Non ci sono eventi futuri