Modifica legge elettorale. Patto per l’Autonomia-Civica FVG: «Disegno di legge regionale guidato solo da interessi di parte»
«Il percorso di modifica delle leggi elettorali avrebbe dovuto essere condiviso, con una definizione bipartisan delle regole del gioco. La Giunta Fedriga e la maggioranza che la sostiene in Consiglio hanno invece deciso di scriversi le regole in base ai presunti benefici che ne possono ricavare», hanno affermato oggi (20 marzo, ndr) i Consiglieri del Patto per l’Autonomia, in occasione della discussione del disegno di legge 15 relativo alle disposizioni urgenti in materia di elezioni comunali e regionali. «È evidente che il dibattito sulla modifica della legge elettorale ha a che fare con interessi di parte: lo ha detto chiaramente il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Rizzetto in un’intervista sulla stampa, quando a una domanda sul terzo mandato ha risposto senza pudore: “Dipende se si andrebbe a penalizzare il consenso elettorale del centrodestra”. Non è certamente l’opposizione a esasperare la situazione, come sostengono il Presidente Fedriga e l’Assessore Roberti, è vero piuttosto il contrario, e le incongruenze tra quanto accade in Regione e a Roma sono palesi forzando una situazione in palese contraddizione con quanto si sta facendo in Parlamento, senza ragioni oggettive. Ricordo soltanto che il senatore di Fratelli d’Italia Balboni ha chiesto il ritiro dell’emendamento che abbassa il quorum per il ballottaggio alle amministrative perché la questione richiede un maggiore confronto» continua Moretuzzo. «In Friuli-Venezia Giulia, invece, approvando il disegno di legge regionale in cui si prevedono il terzo mandato dei sindaci e l’abbassamento del 40% del quorum per i ballottaggi, la propaganda e gli interessi di parte hanno il sopravvento sul buon senso e l’interesse generale».
«Il tema del terzo mandato dei sindaci viene usato come foglia di fico dalla maggioranza per nascondere i problemi drammatici dei piccoli Comuni, dopo la fallimentare riforma voluta dal centrodestra 5 anni fa che ha messo in ginocchio le amministrazioni, che invece dovrebbero essere accompagnate in un percorso di revisione completa e di accorpamento degli enti locali». «E l’abbassamento della soglia per i ballottaggi, giustificato dalla Giunta Fedriga e dai relatori di maggioranza del ddl per ridurre i costi senza specificarne l’entità, è in realtà una misura “rappresaglia” in seguito alla vittoria del centrosinistra a Udine, mal digerita dalla destra. Se non sono questi interessi di parte…».