Dolomiti sotto assedio per una pista da bob insostenibile e costosa. Moretuzzo: «Integrità ambientale a rischio. Possibili ricadute negative sulle Dolomiti friulane»
Dolomiti sotto assedio a causa di progetti insostenibili e costosi in un’area Patrimonio mondiale Unesco, in vista delle Olimpiadi invernali 2026. La questione è stata al centro di una interrogazione del capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo che oggi (21 marzo, ndr) ha chiesto conto all’Assessore competente delle azioni che ritiene opportuno avviare per evitare conseguenze negative sulle Dolomiti friulane.
Moretuzzo ha ricordato quanto sta avvenendo a Cortina con la costruzione di una pista da bob per i giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, progetto tenuto in vita nonostante l'opposizione di realtà locali e dello stesso comitato olimpico, impianto dai «costi elevatissimi e peraltro senza garanzie sull'effettiva possibilità di funzionamento entro i termini previsti. Poiché la Regione Friuli-Venezia Giulia partecipa nel CdA della Fondazione Dolomiti UNESCO, il cui scopo è la conservazione del Bene Dolomiti Unesco nel quadro dei principi e delle direttive del Patrimonio mondiale Unesco, tra i quali la tutela dell'ambiente e del paesaggio naturale, chiediamo cosa si intenda fare. Ci chiediamo anche se la tutela è a rischio di revoca qualora si alterasse profondamente l’ambiente e il paesaggio naturale, con pesanti ricadute negative sui territori interessati, compreso quello delle Dolomiti friulane, visto che il marchio Unesco significa un notevole aumento di visibilità turistica a livello internazionale e va preservato. Nella scorsa legislatura l’allora Assessore al territorio, rispondendo a una interrogazione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia in merito, aveva assicurato che non ci sarebbero state azioni tali da mettere in discussione il riconoscimento Unesco. È ancora così?».
«Per quanto ci riguarda, è evidente che va perseguita ogni azione possibile per salvaguardare le Dolomiti, la loro bellezza e unicità paesaggistica e l’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico, un’integrità ambientale che rischia di essere sacrificata sull’altare di uno sviluppo insostenibile. Con progetti come quello della pista da bob a Cortina, le Olimpiadi, presentate dal governo regionale e italiano come motore di sviluppo, non fanno altro che rafforzare un modello di economia montana fondato sul turismo di lusso e gli sport invernali, che spinge sulla cementificazione rendendo ancora più fragile un ecosistema a rischio, sempre più esposto alla crisi ecoclimatica. La maggior parte degli investimenti di denaro pubblico italiano ricadono sulle infrastrutture del turismo sciistico. Ma questi progetti non hanno un respiro di lunga durata, già dal 2050 dal 71% al 98% degli impianti sciistici europei sarà in difficoltà a causa della mancanza di neve. Questi fondi andrebbero reinvestiti nella ricerca di soluzioni che mantengano la montagna resiliente alla crisi climatica e viva tutto l’anno».