Piano triennale offerta formativa. Massolino: «La scuola merita di più, non si possono trascurare temi fondamentali: benessere psicologico, educazione all’affettività e alla non violenza»
«Abbiamo espresso il nostro voto contrario al Piano Triennale dell’Offerta Formativa e al riparto delle risorse perché riteniamo che manchi una visione educativa all’altezza delle sfide che la scuola pubblica oggi deve affrontare - dichiara Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia a margine della VI Commissione consiliare odierna -. In un momento storico in cui il disagio giovanile e i conseguenti comportamenti devianti sono in costante e allarmante crescita, l’attuale modulazione del bonus psicologo è del tutto insufficiente rispetto ai bisogni reali delle studentesse e degli studenti. Le scuole hanno bisogno di figure stabili, presenti e qualificate che possano accompagnare ragazze e ragazzi nel loro percorso di crescita psicofisica. Nel Piano non troviamo percorsi strutturati e trasversali su temi fondamentali come la socialità, la nonviolenza, l’educazione alla democrazia, o la mobilità sostenibile. Temi che non possono essere considerati “accessori”, ma parte integrante della formazione di cittadine e cittadini consapevoli, responsabili e sani, in grado di contribuire attivamente alla vita sociale».
«Rispetto all’educazione alla solidarietà riteniamo sia necessaria una pluralità di voci e approcci, che non può limitarsi alle sole associazioni d’arma - come indicato nel piano - ma che sia in grado di parlare davvero alle e ai giovani dei valori solidali - prosegue la consigliera -. Gravissima, inoltre, l’assenza totale di programmi sull’educazione alla sessualità, all’affettività e al consenso. In un tempo in cui i femminicidi e le violenze di genere sono all’ordine del giorno, e in età sempre più giovane, questa mancanza è una responsabilità politica e morale che non possiamo ignorare».
«Infine, rileviamo una scarsissima attenzione alle realtà lavorative che non siano parte delle associazioni datoriali e una mancanza di rappresentanza a tutto tondo delle realtà che si occupano quotidianamente di educazione a sicurezza, prevenzione e salute nei luoghi di studio e lavoro. La Carta di Lorenzo, che dovrebbe essere un punto di riferimento imprescindibile per tutte le istituzioni scolastiche, in questo modo rischia di rimanere inapplicata, così come il coinvolgimento delle rappresentanze studentesche», aggiunge Massolino.
«Per tutti questi motivi, il nostro voto non ha potuto che essere contrario. Continueremo a batterci per una scuola pubblica che metta al centro la persona, i diritti, la salute e la cittadinanza attiva», conclude la consigliera.