Massolino: «Basta tacere, il silenzio dell’occidente è complice di ogni singola perdita di vita umana in Medio Oriente»
«Siamo in ritardo, un ritardo che è costato, ad oggi, sessantamila morti. Questi morti li abbiamo sulla coscienza oggi che finalmente la comunità internazionale comincia a parlare di genocidio senza più vergogna o paura. Quello che sta succedendo è un genocidio che l’occidente ha permesso e che non possiamo più ignorare né tollerare. Il silenzio delle comunità politiche, religiose, sociali e dei Paesi di tutto il mondo è complice di questi morti, come lo è per ogni singola perdita umana iniziata con l’orrore del 7 ottobre 2023».
Così Giulia Massolino consigliera regionale del gruppo Patto per l’Autonomia che domani sarà presente alla manifestazione di Trieste indetta per la cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente, alla quale aderisce anche il capogruppo Massimo Moretuzzo.
«Per questo motivo aderiamo oggi all’appello ed alla manifestazione prevista per domani, 27 maggio a Trieste. Per dire basta alle torture, ai massacri, ad una guerra che è stata in questi anni un'escalation di morte. Se i leader mondiali non sono stati in grado di prendere posizioni chiare contro l’orrore la società civile ha il dovere di dissociarsi e di lanciare un allarme per fermare il massacro».
«Tutto questo ci riguarda, come cittadini prima di tutto. Ma anche come abitanti di questo mondo: oltre alle perdite umane una guerra è anche una catastrofe ambientale che crea danni a lungo termine ai sistemi naturali e a chi ci vive. L’ambiente è una vittima di guerra, spesso definita come collaterale, ma che in un contesto di crisi climatica non si può invece ignorare. Quello che adesso chiediamo è che tacciano le armi per iniziare il percorso di ricostruzione, che non sarà facile, non sarà per niente semplice rimettere assieme due popoli dopo questi anni di massacri che seguono a decenni di umiliazioni e attacchi. Ma, come diceva Alex Langer, meglio un anno di negoziati che un solo giorno di guerra».