Giornata internazionale aborto libero e sicuro. Massolino: «Chiediamo trasparenza sui dati e sosteniamo la campagna dell'Associazione Coscioni per l'aborto senza ricovero»
«Giornate come questa ci ricordano che è importante non abbassare la guardia su diritti fondamentali acquisiti dopo anni di lotte - dichiara Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l'Autonomia - Civica FVG, alla vigilia della Giornata internazionale per l'aborto libero e sicuro [domenica 28 settembre] -. La legge 194 va difesa, e bisogna vigilare sull'attuale possibilità di accedervi. Per questo abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per conoscere i numeri nella nostra regione, che non vengono pubblicati da diversi anni: quanti obiettori, quante interruzioni volontarie di gravidanza e con quanti giorni di ricovero. Quest'ultimo dato, in particolare, è importante alla luce della campagna nazionale lanciata dall'Associazione Luca Coscioni per l'aborto farmacologico senza ricovero, che sosteniamo convintamente. La pratica dell'autosomministrazione della seconda compressa abortiva, dopo la prima assunta in regime ambulatoriale, è stata resa possibile dal 2020, ma a distanza di cinque anni solo due Regioni in Italia la attuano, Lazio ed Emilia Romagna. Tutte le altre costringono le donne a ricoveri non necessari, che sono uno spreco di risorse pubbliche sia economiche che professionali, oltre a costituire un rischio sanitario evitabile per la persona ricoverata. In FVG solo al Burlo è possibile l'aborto farmacologico a domicilio. Sul tema agiremo con atti consiliari perché la nostra Regione si adegui, in coerenza con le azioni che abbiamo portato avanti in opposizione alla chiusura dei consultori familiari e anzi per il loro potenziamento. Infatti, per consentire la pianificazione familiare, e dunque prevenire gravidanze indesiderate o accedere in extrema ratio all'IVG nei consultori, è necessario agevolare l'accesso a tali fondamentali presidi sociosanitari di prossimità. In tal senso continuiamo a condannare la decisione della Giunta di dimezzare il numero di consultori a Trieste, che va a colpire la salute sessuale, riproduttiva e psicologica di donne, coppie e famiglie».