Moretuzzo: «Anzil sia leale verso i sindaci, basta strumentalizzazioni sulla sicurezza»
«Per il vicepresidente della Regione il tema della sicurezza è un problema solo per la città di Udine, di cui, a suo dire, è responsabile l’attuale amministrazione, evidentemente – aggiungiamo noi – colpevole di non essere allineata politicamente alla Giunta Fedriga. Gravi fatti criminali si sono verificati dall’inizio dell’anno in diversi luoghi della regione, in particolare a Trieste e a Pordenone, eppure nulla ha detto in merito il vicepresidente». Non ci sta il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica FVG Massimo Moretuzzo e, oggi in aula, alla richiesta di chiarimenti sulla disparità di trattamento riservata alle città della regione, formulata in una interrogazione, ha invitato Anzil a recuperare un minimo di decenza istituzionale.
«Le recenti dichiarazioni del vicepresidente sono assolutamente fuori luogo e indegne del ruolo che è chiamato a ricoprire. Quelle odierne sono ancora più sconcertanti. Come fa a dire “a mio giudizio” la situazione di Udine è fuori controllo? Come fa a invocare la “liberazione della città” da una Giunta che ritiene responsabile delle cause di insicurezza? Ha forse detto qualcosa della rissa davanti al municipio di Pordenone, solo per citare l’ultimo fatto di cronaca sulle rive del Noncello – ha chiesto Moretuzzo –? Chi ricopre un ruolo come quello di Anzil dovrebbe lavorare per sostenere tutte le comunità regionali, non per “liberare” le città da amministrazioni che sono state democraticamente elette e che hanno il torto di non essere della sua stessa parte politica. I massimi vertici dell’amministrazione Fedriga non perdono l’occasione per dimostrare uno scarso senso del proprio ruolo istituzionale e scadono nella più becera polemica politica. Bene farebbe il vicepresidente della Regione a impegnarsi seriamente per affrontare i problemi – e quelli sulla sicurezza necessitano di risposte immediate e decise a tutti i livelli –, non per alimentarli con dichiarazioni irresponsabili che condizionano l’opinione pubblica. Il senso di responsabilità dovrebbe determinare atteggiamenti cauti – vale anche per chi governa Roma da 3 anni e la Regione da 7 e mezzo! – così come il principio, sacrosanto, di lealtà istituzionale dovrebbe escludere le strumentalizzazioni politiche».