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La carenza d’acqua fa emergere nuove criticità

I candidati  nella circoscrizione di Tolmezzo del Patto per l’Autonomia, Denis Baron, Stefano Santi e Aura Zanier puntano l’attenzione sulle molte le problematiche legate alla crisi idrica. “A guardare la pietraia della Bût dall’argine maestro di Caneva di Tolmezzo c’è quasi da fare fatica a individuare il corso del torrente. La portata è clamorosa nella sua penuria. Tuttavia, la siccità porta con sé ulteriori problemi: nella poca acqua che scorre tra i massi vicino all’argine – spiegano - in questi giorni si è sviluppata un’importante e nutrita colonia di alghe verdi filamentose. Le rocce circostanti, da poco in secca e perfettamente bianche, parlano chiaro: è un fenomeno nuovo”.

Purtroppo, le scarse precipitazioni degli ultimi mesi hanno fatto sì che la Bût pescasse acqua da falde più profonde, più calde di quelle di superficie; inoltre l’assenza di neve ha contribuito a mantenere alta la temperatura dei corpi idrici, con il risultato che la poca acqua che c’è è anche più calda, favorendo il ciclo di vita delle alghe.

“In montagna – proseguono - si possono vedere prima del tempo i fenomeni che interesseranno poi tutta la regione. Il nostro territorio è fragile e non è più ammissibile tergiversare sull’urgenza di affrontare con decisione i cambiamenti climatici. Lo si vede nelle nostre acque, lo si vede nei nostri boschi. Come le alghe nei corpi idrici di montagna, così c’è anche l’esplosione delle specie alloctone invasive o l’estensione del periodo di attività delle zecche, con la conseguente loro proliferazione”. 

“Affrontare per tempo e con decisione i cambiamenti climatici non è una cosa da ambientalisti da salotto – affermano - anzi, è una cosa estremamente pragmatica. L’ambiente vuol dire i nostri boschi, i nostri prati, i nostri torrenti: ci viviamo e ci lavoriamo. Un bosco malsano - fanno notare - vuol dire una filiera del legno in sofferenza. Torrenti in secca significano non solo un pericoloso squilibrio idrogeologico al primo acquazzone, ma anche una sempre più preoccupante possibilità di attingervi per gli usi civili, per le captazioni idroelettriche (che rappresentano un tema di necessaria riflessione), per l’agricoltura e l’allevamento”.

Prestare attenzione ai cambiamenti climatici e lavorare per ridurne il più possibile l’impatto significa, dunque, poter continuare a vivere e lavorare bene in montagna. “Queste elezioni regionali – concludono - rappresentano una scelta: tra chi non sa o non vuole vedere e tra chi riconosce il problema e vuole fare”.


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