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“Salvini, dopo il ponte sullo stretto, riscopre anche il traforo della Mauria”

30 Marzo 2023

Dopo aver annunciato con convinzione il proprio sostegno all’eterna incompiuta del “Ponte sullo Stretto”, un tempo vituperata ma ora rispolverata e riciclata, Matteo Salvini attraversa lo stivale per giungere in Carnia, ad emulare i suoi emissari friulani nel brain storming elettorale delle grandi opere. A distanza di decenni, si torna a parlare del traforo della Mauria, un’opera pensata per ridurre i tempi di collegamento tra la Val Tagliamento in Carnia e il centro Cadore. “Un’opera rimasta sulla carta e rispolverata adesso – sostengono i candidati nella circoscrizione di Tolmezzo per il Patto dell’Autonomia, Denis Baron, Aura Zanier e Stefano Santi – Per la montagna abbiano sentito tanti proclami dal centrodestra, dalla la pista da sci di fondo in Piazza Unità d’Italia a Trieste (con tanto di trasporto neve su camion), allo stradone con parcheggio da supermarket sotto il Rifugio Marinelli, fino alla pista per le motoslitte da Sappada a Tarvisio. Il cemento e l’asfalto non mancano – rimarcano i candidati - almeno per il Lussari (fiore all’occhiello della montagna friulana), diversamente dai tratti conclusi della Ciclovia Alpe Adria, la cui sistemazione è stata più volte promessa, o dal ponte di Carnia, accesso al comprensorio ormai inagibile da anni”. 

Tuttavia, non è solo di asfalto e cemento che Salvini parlerà in Friuli, ma di un’altra opera incompiuta, estratta dal cilindro delle magie elettorali: il traforo della Mauria. Non sarà una magia elettorale, sbandierata a pochi giorni dal voto - concludono -  a risolvere uno dei tanti problemi della nostra montagna”.


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