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Acqua pubblica per tutte e tutti: «Fuori i privati dalla gestione»

14 Maggio 2025

Incontro con Oscar Olivera e Nelly Perez Costana, attivisti simbolo della guerra per l’acqua in Bolivia, organizzato da Patto per l’Autonomia, Adesso Trieste, CeVi e Rete Comunità di Vita della Terra  

A 14 anni dal referendum per l’acqua pubblica, ancora oggi disatteso, Patto per l'Autonomia, Adesso Trieste, CeVi e Rete Comunità di Vita della Terra hanno organizzato un incontro per riportare al centro del dibattito pubblico il diritto all’accesso all’acqua come bene comune, inalienabile e universale, che si è tenuto ieri (13 maggio, ndr) a Trieste.

«Le aggregazioni dei soggetti gestori di acqua e rifiuti sono un fatto positivo, anche a fronte di sfide cruciali come il cambiamento climatico. Il percorso di aggregazione può essere utile per raggiungere l’obiettivo di ripubblicizzare il servizio idrico integrato anche a Trieste nell’ottica della partecipazione della cittadinanza. È quello che Trieste ha chiesto a gran voce con il referendum del 2011: è ora di dare seguito a quella richiesta», ha dichiarato in apertura Massimo Moretuzzo, segretario del Patto per l’Autonomia.

«La guerra dell’acqua è stato un momento storico molto importante in Bolivia – ha raccontato Oscar Olivera, attivista simbolo di quella mobilitazione –. La forza della cittadinanza organizzata ha consentito di recuperare l’acqua come bene comune, andando oltre il modello tradizionale statale verso una gestione realmente partecipata. L’acqua non è solo un bene comune capace di riprodurre la vita di tutti gli esseri viventi, ma significa potere. Se è nelle mani del privato questo potere serve a sottomettere, se invece è nelle mani del popolo serve a costruire una vita degna».

«Non c’è miglior ribellione che consumare la tua acqua e mangiare il tuo cibo – ha aggiunto Nelly Perez Costana, Fundación Abril (Bolivia), esperta di comunicazione sociale –. Seminare nel nostro orto diversi tipi di semi è una sfida per ciascuno di noi. Vi invito a fare un atto di ribellione: a seminare nel cuore e nella testa delle persone semi di cambiamento».

«Oggi Trieste, con la gestione privata di Acegas, costituisce un’eccezione negativa a livello regionale – afferma Riccardo Laterza, capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio comunale –. L’azienda è finanziariamente una gallina dalle uova d’oro che continua a distribuire dividendi mentre calano i dipendenti diretti, diminuiscono gli investimenti al netto del PNRR, e aumenta il costo dell’acqua in bolletta. Registriamo il 42% di perdite nella rete, ma l’azienda guarda agli utili finanziari. La concessione del servizio termina nel 2027; non è una scadenza tecnica, ma l’occasione di aprire una discussione pubblica, come da noi richiesto con la proposta di una Commissione Speciale. La destra ha bocciato quella proposta, ma andremo avanti nelle commissioni ordinarie, perché la gestione pubblica e partecipata dell’acqua è un tema cruciale e che marca una differenza netta con l’attuale gestione della città».

Prima dell’incontro, Oscar Olivera e Nelly Perez Cortana hanno visitato il capofonte dell'acquedotto teresiano, che, grazie a una convenzione con il Comune di Trieste, è in gestione alla Società Adriatica di Speleologia.


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