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Martedì 8 luglio, a Udine, incontro sulla questione curda con Federico Venturini, organizzato dal Patto per l’Autonomia

03 Luglio 2025

Il Patto per l’autonomia, Comunità di Udine, propone un incontro pubblico per martedì 8 luglio, alle ore 18, al Circolo Nuovi Orizzonti in via Brescia ai Rizzi, a Udine, sulla “Questione curda: quali nuove prospettive con lo scioglimento del PKK?”.

L‘incontro, introdotto da Massimo Brianese, coordinatore cittadino del Patto per l’Autonomia, vedrà come relatore Federico Venturini, conoscitore diretto delle vicende recenti e storiche del popolo curdo e delle sue aspirazioni, essendo stato tra l’altro membro delle delegazioni internazionali di pace Imrali organizzate dalla Commissione civica dell’EU-Turchia, e curatore con altri dei volumi “La vostra libertà e la mia. Abdullah Öcalan e la questione curda nella Turchia di Erdoğan” (con J. Miley, Edizioni Punto Rosso 2020); “Ecologia sociale e diritto alla città” (con E. Degirmenci, I. Morales, Zero in Condotta 2024).

Il percorso politico apertosi nel maggio scorso con le dichiarazioni del leader del PKK Öcalan e approvate dagli organi del partito, sullo scioglimento del partito stesso, anima e perno della resistenza dei curdi in Turchia, giunge dopo un percorso lungo e complesso. Nato nel 1978 come organizzazione nazionale dei curdi che ha condotto la lotta sia politica che militare contro lo Stato turco, ha poi contribuito nel 2012 alla nascita del Partito Democratico dei Popoli (HDP) che, nelle tre consultazioni politiche nelle quali si è presentato, ha ottenuto sempre percentuali del 10% raccogliendo consensi significativi anche al di fuori delle aree curde. Oggi questa possibilità di autoscioglimento attende una risposta adeguata da parte del governo turco affinché sia possibile chiudere un conflitto, troppo a lungo ed ancora anche militare, nel Paese.

Altrettanto lunga e complessa è la storia e la realtà odierna delle comunità curde, suddivise fra Turchia, Iran, Iraq e Siria. Proprio in Siria dopo la caduta del regime di Assad è aperto un altro momento delicato ed importante, che vede coinvolta direttamente anche la minoranza curda, per gli sviluppi futuri non solo delle comunità coinvolte, ma della stessa possibilità di dar vita ad istituzioni condivise e stabili in Siria.

Il Patto per l’autonomia propone questo incontro perché coglie in questa lontana e diversa esperienza un seme di speranza che possa emergere, almeno in alcune parti di quelle terre tormentate da conflitti e contrasti, un segnale di rinuncia alle armi e di dialogo come metodo di soluzione dei conflitti. E perché nella proposta ideale e politica che Öcalan ha elaborato negli anni di carcerazione, nota come confederalismo democratico, vi è un tema che riguarda direttamente l’Europa contemporanea: il ritorno dei nazionalismi, utilizzati per definire e limitare le istituzioni ed i confini degli stati, identificare cittadini degni o meno di tutti o di parte dei diritti civili, dividere i vicini in amici o nemici.

Recentemente definito dal filosofo Slavoj Žižek una personalità paragonabile a Nelson Mandela, Öcalan sta aprendo nuovi orizzonti ai diritti del popolo curdo e alla possibilità di una nuova convivenza non solo in Turchia. Quelle vicende vanno conosciute per capire se e cosa vi possa essere di utile anche nella nostra realtà in questi tempi sempre più duri, dove la guerra e il nazionalismo sono diventati normalità accettabile.


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