Moretuzzo: «Comunità energetiche, occasione per il territorio sulla strada della transizione ecologica»
Ai “Giovedì del Patto” amministratori ed esperti del settore a confronto sul tema
In questi ultimi mesi c’è un tema che sta occupando il dibattito politico ed economico ed è quello del Next Generation EU – strumento per favorire la ripresa post Covid-19, oltre a facilitare la transizione ecologica e digitale – e dell’impiego delle risorse che questo programma di investimenti messo a disposizione dall’Unione Europea determina. «Seppur in ritardo e in modo meno dinamico di quanto sarebbe necessario, questo dibattito ha interessato anche il Friuli-Venezia Giulia e dal punto di vista istituzionale ha portato all’approvazione di una mozione condivisa da tutto il Consiglio regionale che dovrebbe condurre all’elaborazione di un documento di sintesi, espressione della visione di futuro della nostra regione. Si tratta di un’occasione storica per cambiare i paradigmi del nostro modello di sviluppo, che ha dimostrato tutta la sua insostenibilità», osserva il segretario del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo.
La transizione verso modi di produzione e consumo più sostenibili è diventata, dunque, una delle grandi sfide della contemporaneità. In questo percorso, anche in Italia è stato dato il via libera alla formazione delle cosiddette comunità energetiche, ovvero una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione a un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno più impianti energetici locali, condividendo lo sviluppo di un progetto per la produzione di energia rinnovabile e i benefici economici e sociali che ne derivano. Ne hanno parlato giovedì 14 gennaio, nell’ambito dei “Giovedì del Patto” – la serie di eventi online organizzati dal Patto per l’Autonomia per contribuire al dibattito sulla ripresa post Covid-19 –, amministratori ed esperti del settore: Matteo Mazzolini, direttore dell’Agenzia per l’energia del Friuli-Venezia Giulia, il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, Claudia Carani dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile di Modena e Gianluca D’Agosta della Divisione Smart Energy di Enea, moderati da Massimo Moretuzzo.
«Il tema dell’energia è centrale anche nella nostra regione, soprattutto per la parte montana del suo territorio che produce energia idroelettrica da piccole e grandi derivazioni senza godere appieno dei benefici che derivano dalla sua gestione, tutti a vantaggio di chi con la nostra terra e le nostre comunità non c’entra nulla – afferma Moretuzzo –. Le comunità energetiche possono essere una straordinaria opportunità per il territorio. Sostenibilità, decentramento e localizzazione della produzione energetica sono i principi su cui si fonda una comunità energetica, strumento fondamentale per costruire un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, quanto mai necessario e urgente».