Aura Zanier ha scelto di sostenere con la propria candidatura Massimo Moretuzzo, per portare in politica la sua esperienza nel settore culturale e all'attenzione della politica le dinamiche delle aree interne, delle comunità che abitano in abito montano e periferico.
27 anni, cresciuta in Carnia, tra Tolmezzo e Socchieve, Aura Zanier si è laureata a Trieste in Studi Umanistici nel 2017, frequentando poi un master a Bologna in Imprenditoria dello Spettacolo. Attualmente vive e lavora a Trieste come operatrice culturale nel settore dello spettacolo dal vivo e parallelamente è impegnata nel territorio della Carnia, essendo dal 2020 Presidente del Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo ODV e organizzando a Socchieve eventi e iniziative culturali di vario genere. È socia fondatrice e rappresentante regionale di RIFAI, rete nazionale dei giovani facilitatori delle aree interne.
“Ho scelto di candidarmi con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Tolmezzo per portare in politica la mia esperienza nel settore culturale, sia in ambito cittadino che montano. Voglio portare all'attenzione della politica le dinamiche delle aree interne, dei paesini della montagna friulana e delle comunità che ci abitano” sostiene.
In particolare, per quanto riguarda le comunità e le aree marginali (dalle montagne alle periferie) “è importante studiare forme di comunicazione adeguate per proporre alle pubbliche amministrazioni le istanze delle persone che vivono e lavorano all’interno delle aree marginali. Bisogna investire in nuove forme di relazioni sociali -aggiunge - ridando valore al concetto di comunità, per creare territori coesi, inclusivi e partecipati”. Zanier è convinta che vada incentivata la volontà dei giovani di creare, attraverso linguaggi culturali, momenti di aggregazione che sviluppino le comunità locali e che spingano i centri a scoprire le periferie.
Un altro tema sui vuole impegnarsi riguarda il lavoro giovanile nel settore cultura: “Mi piacerebbe diffondere l’innovazione e la possibilità di fare impresa nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, possibile nelle aree interne alla pari delle grandi città. Per evitare l’abbandono dei giovani delle aree marginali – spiega - è necessario offrire loro un adeguato orientamento alla scelta dei percorsi formativi, connessi alle possibilità offerte dai luoghi di residenza anche in questo settore”. Per Zanier è urgente realizzare sistemi locali di orientamento finalizzati alla permanenza e al radicamento delle giovani generazioni, creando occasioni di scambio fra giovani di diversi contesti, offrendo loro la possibilità di conoscere casi di successo e poterli replicare. “Questo precisa - può essere un antidoto alla rassegnazione dei giovani, spesso costretti ad abbandonare i loro piccoli comuni perché non trovano una risposta occupazionale soddisfacente.”.
Anche il mondo dell’associazionismo e welfare di prossimità attende, per Zanier politiche efficienti nelle aree marginali, da mettere in moto usando tutte le potenzialità del terzo settore, anche utilizzando gli spazi vuoti o in disuso e trasformandoli nei “luoghi delle possibilità”. I finanziamenti – conclude - andrebbero mirati ai bisogni dei territori, evitando la "corsa all'oro" e lo snaturamento delle attività no profit. Vanno, inoltre, potenziati i centri di sostegno psicologico e i consultori per l'assistenza alle persone in difficoltà, facendo in modo che queste si sentano ascoltate”.