Bartolomeo Brattoli, detto Leo, giornalista, ha 56 anni e dal 1994 è responsabile dell'Ufficio Stampa dell’Area Science Park. Sin dagli anni ’90 è protagonista di battaglie civili e promotore di liste civiche ambientaliste e progressiste. “Vedo la possibilità all’interno del Patto per l’Autonomia di federare e fare crescere politicamente le molte esperienze civiche e municipaliste nate in questi anni in Friuli-Venezia Giulia, dando loro una casa comune”.
Bartolomeo Brattoli, detto Leo, ha 56 anni e da 30 vive e lavora a Trieste. Laureato in Scienze politiche, è giornalista professionista e dal 1994 responsabile dell'Ufficio Stampa del Parco Scientifico Tecnologico di Trieste, Area Science Park. Ha inoltre conseguito un master in Cooperazione allo Sviluppo ed è stato docente di Comunicazione Istituzionale al Master in Comunicazione della Scienza della Sissa.
Sin dagli anni ’90 è stato attivista in diverse campagne referendarie per i diritti civili, l’ambiente, il rinnovo del sistema elettorale italiano e la difesa della Costituzione, nonché promotore di liste civiche ambientaliste e progressiste. Ha militato nel Partito Radicale, poi nel PD dalla sua nascita al 2015, quando ne è uscito per aderire a Possibile fino al 2018. È stato tra i fondatori di Adesso Trieste e attualmente ne è co-portavoce.
La storia di Leo Brattoli vede il suo impegno nella difesa dei diritti di tutti i cittadini, del lavoro e dell’ambiente, che sin dai tempi dell’università ha portato avanti a livello associativo, politico e sindacale. Grazie all’approfondita conoscenza del mondo della ricerca, nel quale lavora dal suo arrivo a Trieste nel 1994, ha potuto comprendere quale ruolo decisivo giochi questa nello sviluppo del Friuli-Venezia Giulia. Queste esigenze sono state le motivazioni che l’hanno indotto a candidarsi con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Trieste a sostegno di Massimo Moretuzzo.
“In piena continuità con la mia adesione al progetto politico di Adesso Trieste, penso che un nuovo attivismo che origini dal basso, dalle cittadine e dai cittadini, dai territori, sia l’antidoto principale all’indifferenza e alla necessità di invertire la rotta di un sistema che tende a massificare tutto all’insegna del consumismo e del profitto. Valorizzare le peculiarità culturali, le differenze e metterle a fattor comune in un disegno di costruzione collettiva di prosperità, benessere, pace, felicità è quanto dobbiamo fare per noi oggi e per le future generazioni. Vedo la possibilità all’interno del Patto per l’Autonomia di federare e fare crescere politicamente le molte esperienze civiche e municipaliste nate in questi anni in Friuli -Venezia Giulia, dando loro una casa comune in cui confrontarsi e progettare insieme un futuro all’insegna della giustizia sociale, economica e ambientale. Credo poi che Massimo Moretuzzo sia oggi il miglior Presidente possibile per la nostra Regione e mi auguro di poter dare il mio contributo alla sua e alla nostra vittoria”.
Il suo impegno politico lo vuole spendere su temi di carattere sociale. Tra questi emergono: la lotta alla precarietà e allo sfruttamento nel lavoro; lo sviluppo di un’economia circolare e moderna in grado di dare buona occupazione ai giovani; la tutela dei diritti degli ultimi, per formare una società inclusiva e solidale.