Navi da crociera a Trieste
Moretuzzo: «Navi da crociera a Trieste: ritorno economico dubbio, impatto ambientale imponente»
Patto per l’Autonomia solleva dubbi sul turismo crocieristico
«Il rapporto fra costi ambientali e benefici economici della presenza massiccia di navi da crociera a Trieste è evidentemente negativo e, quindi, fa specie leggere le dichiarazioni del sindaco Di Piazza e della Giunta regionale che vedono questo settore come la migliore soluzione per le sorti magnifiche e progressive dello sviluppo turistico della città», questo il commento del capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, alla risposta fornita oggi (21 giugno, ndr) durante la seduta del Consiglio regionale dall’assessore Bini ad una interrogazione presentata sul tema della sostenibilità di questo tipo di turismo.
Nella interrogazione si ricordano i dati scientifici che indicano quanto le navi da crociera siano energivore e inquinanti anche quando sono ferme in porto, perché devono tenere accesi i motori per generare l’elettricità necessaria al mantenimento dei sistemi di bordo, con le relative, importanti emissioni di gas nocivi.
«L’impatto ambientale – prosegue Moretuzzo – delle navi da crociera sta portando molti porti e città costiere a mettere in discussione l’opportunità di questa tipologia di turismo che porta grandi problematiche e scarsi impatti positivi sul tessuto economico delle realtà coinvolte. Le recenti dichiarazioni del Presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino rispetto ai consumi di due navi da crociera, che sono pari al 33% del consumo energetico dell’intera città di Trieste, non possono che destare grande preoccupazione, soprattutto pensando alle esternazioni del sindaco che ha detto di voler “riempire tutti i moli che possiamo, dal Porto Vecchio alla Stazione marittima, mi immagino navi dappertutto e tanta ricchezza per Trieste”. Dove si prenderà l’energia necessaria per sostenere questo tipo di richiesta? E soprattutto questa è una scelta compatibile con l’ineludibile tema della transizione energetica? Credo proprio di no».
«Non è affatto evidente – chiosa il consigliere Moretuzzo – che le navi da crociera portino un beneficio al territorio, lo è anzi il contrario: secondo studi recenti, le ricadute economiche del traffico crocieristico sui porti di destinazione o attracco sono abbondantemente inferiori a quelli di altre categorie, basti pensare che i turisti con la minore capacità di spesa, come chi dorme in un ostello o i campeggiatori, spendono sul territorio più dei crocieristi. Pensiamo che un modello turistico veramente sostenibile e redditizio per la città debba passare attraverso altre scelte, basate sulla valorizzazione dei luoghi e della mobilità lenta, lontane da forme di turismo di massa che ha scarse ricadute positive sul territorio».