Bilancio regionale. Bocciato l’emendamento per dare una risposta alla crisi umanitaria al Silos di Trieste
Moretuzzo e Massolino, alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dei migranti: «Come si può passare il Natale sapendo che delle persone vivono in condizioni disumane a pochi passi dal Consiglio Regionale?»
È stato bocciato l’emendamento del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia-Civica FVG per trovare soluzioni alla crisi umanitaria che si sta consumando al Silos di Trieste. Il finanziamento necessario sarebbe stato preso dalla soppressione di quello previsto per l’acquisto di un poligono di tiro virtuale per il Comune di Trieste, vale a dire 450 mila euro. Alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dei migranti, che ricorre il 18 dicembre, i consiglieri regionali Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo ribadiscono la gravità della situazione al Silos, che è al di là - dicono - di ogni minima decenza.
«Centinaia di esseri umani vivono al freddo e nel degrado più assoluto, in mezzo a fango e sporcizia, morsi dai topi durante il sonno. Non si può restare indifferenti di fronte a fatti come questi», afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica FVG Massimo Moretuzzo che, durante la discussione della manovra di bilancio, ha chiesto alla Giunta Fedriga come intenda affrontare il tema della gestione della criticità sanitaria in atto. «Possiamo sperare in una risposta che non sia solo all’insegna della solita retorica della sicurezza, che vada al di là degli slogan, dei droni e dei poligoni di tiro virtuale?».
«Non possiamo ignorare la tragedia umanitaria che si sta consumando al Silos di Trieste, a pochi passi dal palazzo del Consiglio regionale - insiste Giulia Massolino, consigliera del Patto per l’Autonomia-Civica FVG -. Le migrazioni sono sempre esistite e sempre esisteranno; le proiezioni dicono che sono destinate a crescere, anche a causa dei cambiamenti climatici. Non si può trattare un fenomeno strutturale come emergenziale, e per questo proponiamo che si smetta di giocare a questa “palla avvelenata”. Le persone che attualmente stazionano nel Silos in condizioni disumane non sono pacchi da abbandonare al loro destino mentre si cerca di “scaricarle” a qualcun altro. Ci stiamo avvicinando al Natale cristiano: anziché stimolare un consumismo fuori controllo dovrebbe essere questa l’occasione per riflettere sul concetto di pietas, soprattutto per chi si professa cattolico solamente quando questo serve a negare diritti civili sbandierando fantomatici attacchi alla famiglia tradizionale. La vicenda del Silos di Trieste e dei tanti luoghi ad esso simili, ma non ancora sotto i riflettori, è la vergogna della città di Trieste e di questa regione. Le parole grossolane e inumane del sindaco di Trieste sono per noi un marchio indelebile che ci resterà addosso». Lo ha detto in aula Giulia Massolino, «dove si parla di confini solo per storicizzarli se non per farne propaganda: gli esseri umani, lo sappiamo, hanno sempre attraversato i confini, noi dobbiamo stare dalla parte delle persone fragili, di coloro che lo stanno facendo nel momento più sbagliato, in un inverno che non è solo stagionale, ma un inverno dell’umanità».