Massolino: «Perché si è negato l’accesso del CPR di Gradisca al regista Andrea Segre?»
Massolino: «Uno Stato democratico deve essere trasparente, sempre. Perché si è negato l’accesso del CPR di Gradisca al regista Andrea Segre?»
«È sempre preoccupante quando lo Stato nega trasparenza e accesso alla cittadinanza, e lo è ancora di più se si parla di accesso a un luogo in cui sono ospitate centinaia di persone le cui condizioni destano da sempre preoccupazione e sdegno». Così Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG dopo la conferenza stampa del regista Andrea Segre che ha denunciato il ritiro del permesso di accesso da parte del Ministero dell’Interno presso il CPR di Gradisca d’Isonzo senza motivazioni chiare.
«Il CPR di Gradisca è sempre sotto la nostra attenzione, io stessa ho richiesto e ottenuto lo scorso anno un sopralluogo della VI Commissione consiliare, ma più che la politica e gli amministratori è necessario che quello spazio sia aperto alla stampa, ai reporter, a chi come Segre ha la capacità e la possibilità di raccontare alla cittadinanza cosa succede tra quelle mura e come ci si è arrivati, dando voce a chi in questo momento in Italia non ha voce, né un nome, né un volto: i migranti che disperati arrivano da un mondo povero e in fiamme. Quello che è successo è grave, testimonia ancora una volta una sospensione democratica in una struttura gestita dallo Stato».
«Dovrebbero essere chiari e uguali per tutti - prosegue Massolino - i modi e i tempi di gestione dell'accesso di giornalisti e fotocineoperatori e che questi siano quantomeno conformi alla direttiva sui CPR dove si prevede che se l’accesso viene negato la motivazione deve essere chiara e verificabile. Così non è stato per Andrea Segre, per quanto ne sappiamo, ma chissà quante altre richieste di questo tipo sono state negate. Faremo il possibile, per quanto nelle nostre competenze e capacità, per rendere trasparente quel luogo, perché chiediamo da sempre che ci sia la possibilità di interloquire con le persone ospitate, con chi ne è responsabile e con chi vi opera. La gestione dei flussi migratori e il tema dell’accoglienza sono questioni complesse che vanno affrontate con razionalità, trasparenza, democrazia e concretezza anche in quelle che sono le strutture territoriali integrate».