Più patenti ritirate ma aumentano gli incidenti: dubbia è l’intera riforma del Ministro Salvini, più che la lucidità di chi è alla guida»
«Più patenti ritirate ma aumentano gli incidenti: dubbia è l’intera riforma del Ministro Salvini, più che la lucidità di chi è alla guida»
«Ci servono regole serie per la sicurezza stradale, un cambio di paradigma che renda sicure le strade e non criminalizzi i comportamenti sociali o metta in campo dubbie esibizioni di forza e sanzioni contro sostanze legali. Il caso della giovane di Udine a cui è stata sospesa la patente per una “dubbia positività” di thc nel corpo, in misura tale da non alterare le capacità di guida, è solo uno degli episodi che dimostrano il fallimento del nuovo codice della strada voluto dal Ministro Salvini: si criminalizza l’uso di sostanze sempre, anche quando legali e terapeutiche, e soprattutto senza tenere conto del tempo che intercorre dalla loro assunzione e il momento della guida. Per la nostra corregionale oltre il danno anche la beffa: in ospedale le sono stati prescritti farmaci a base di cannabinoidi».
Interviene così Giulia Massolino del Patto per l’Autonomia per contestare, anche dopo aver presentato in Consiglio regionale una mozione sullo stesso tema che chiedeva di affrontare il vero problema dell’insicurezza stradale, ossia la velocità, il paradossale caso subito da una cittadina della nostra regione a causa del nuovo codice della strada.
«I pericoli alla guida sono altri, basta pensare che da quando il nuovo codice è in vigore sono aumentati i sinistri, non sono diminuiti. A fronte di quasi 17mila patenti ritirate (o sospese) non sono nei fatti diminuiti i rischi stradali. Per questo abbiamo sempre sostenuto che il progetto del ministro Salvini fosse solo propagandistico e avesse conseguenze assurde come quelle della giovane di Udine».