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Ovovia. Massolino: «Sfregio intollerabile ai principi fondamentali della democrazia e del confronto istituzionale. Saremo in piazza al fianco della cittadinanza per ribadire che non si può calare queste scelte sulla testa delle persone»

15 Maggio 2025
Ovovia. Massolino: «Sfregio intollerabile ai principi fondamentali della democrazia e del confronto istituzionale. Saremo in piazza al fianco della cittadinanza per ribadire che non si può calare queste scelte sulla testa delle persone»

«Vergognoso quanto avvenuto questa mattina in Consiglio comunale, dove la delibera di approvazione della Variante al Piano Regolatore è stata licenziata senza nemmeno attendere che le e i componenti del Consiglio terminassero i loro interventi». Così Giulia Massolino, consigliera regionale del Gruppo Patto per l’Autonomia, che si dichiara indignata a margine della seduta della VI Commissione del Consiglio comunale di Trieste. «Quanto accaduto rappresenta uno sfregio intollerabile ai principi fondamentali della democrazia e del confronto istituzionale. Un atto gravissimo, che svuota di significato il ruolo del Consiglio comunale e tradisce la fiducia della cittadinanza che si aspetta un dibattito aperto, trasparente e rispettoso delle regole».

 

«Ancora più grave - secondo la consigliera - è l’assoluto disprezzo con cui sono state trattate le 3000 osservazioni presentate da cittadine e cittadini. Persone che hanno partecipato con senso civico, utilizzando gli strumenti previsti dalla legge per far sentire la propria voce. Quelle osservazioni sono state ignorate, accantonate, derubricate a fastidio burocratico da superare in fretta. Come se il coinvolgimento pubblico fosse solo un orpello formale, e non il cuore pulsante di una democrazia viva. Questa non è amministrazione, è prepotenza. È la negazione della partecipazione e del rispetto istituzionale. È la prova di un potere che non tollera domande, che teme il confronto, che preferisce chiudere la partita in fretta piuttosto che spiegare le proprie scelte alla comunità che dovrebbe rappresentare. Questa vicenda non è chiusa. La democrazia non è una formalità, e noi la difenderemo con ogni mezzo».


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