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La gestione dei rifiuti sia pubblica e in mano al territorio

28 Gennaio 2021

Moretuzzo: Preoccupazione per l’impatto del decreto 116/2020.
Sollecitate sinergie tra i gestori pubblici locali.

«Serve una regia politica e istituzionale della Regione per affrontare le criticità che potrebbero derivare dall’attuazione del decreto legislativo 116/2020, che rende concreta la disciplina comunitaria dell’economia circolare dettando nuove disposizioni in tema di rifiuti, imballaggi e relativi rifiuti, e, più in generale, per risolvere le difficoltà che il sistema regionale di gestione dei rifiuti presenta. In questo senso è indispensabile che il settore rimanga totalmente in mano pubblica, sotto il diretto controllo degli enti locali, che assieme alla Regione devono trovare le sinergie necessarie a razionalizzare impianti e sistemi di raccolta». È quanto afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, al termine della seduta della IV Commissione consiliare che ha visto le audizioni dei soggetti maggiormente coinvolti nella gestione del servizio di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani in Friuli-Venezia Giulia.

Rispetto all’attuazione del decreto legislativo 116/2020, introdotto a seguito delle direttive europee riguardanti l’economia circolare e che modifica la definizione di rifiuti urbani precedentemente prevista nel Testo unico sull’ambiente, Moretuzzo, esprimendo preoccupazione a nome del Gruppo del Patto per l’Autonomia, ha chiesto all’assessore Scoccimarro di attivarsi con le interlocuzioni necessarie per trovare le dovute soluzioni alle criticità conseguenti all’attuazione dello stesso decreto ed è intervenuto per sottolineare l’importanza di una razionalizzazione del servizio di gestione dei rifiuti a garanzia della sua qualità per poter realizzare un sistema di economia circolare che sia funzionale alla tutela dell’ambiente e risponda alle necessità dei cittadini.

Il Patto per l’Autonomia, per bocca del suo capogruppo, ha sollecitato infine massima attenzione sia in tema di impatto sulle tariffe sia rispetto al rischio di abbandono indiscriminato di rifiuti derivanti da piccoli lavori edili domestici.


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