Moretuzzo: assestamento insufficiente su ambiente ed energia
No della maggioranza alle proposte del Patto per l’Autonomia.
«Nel giorno in cui viene annunciato l’Earth Overshoot Day – letteralmente il “giorno di sovraccarico della Terra”, quello cioè in cui gli esseri umani esauriscono tutte le risorse biologiche che il nostro pianeta è in grado di rigenerare e che dovrebbero bastarci tutto l’anno – , la maggioranza dimostra di non aver chiara l’importanza del tema energetico per il futuro del territorio e respinge le proposte avanzate dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia orientate a una vera transizione ecologica», osserva il capogruppo, Massimo Moretuzzo. Questione sulla quale l’attenzione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia continua a rimanere alta, come dimostrano i diversi emendamenti presentati dal Gruppo in assestamento di bilancio.
«Sul tema dell’energia – spiega Moretuzzo –, col collega Bidoli, abbiamo proposto un contributo ai Comuni per l’elaborazione di progetti di riqualificazione di aree urbane che prevedano la deimpermeabilizzazione del suolo e la realizzazione di superfici verdi e permeabili in un’ottica di aumento della resilienza degli ambienti rurali, diminuendo una riduzione delle isole di calore e una maggiore capacità di gestione di fenomeni meteorologici estremi». E ancora, «con un ulteriore emendamento proponevamo la concessione di contributi all’Associazione dei Consorzi di Bonifica del Friuli-Venezia Giulia per la predisposizione di uno studio finalizzato all’elaborazione di una strategia complessiva di installazione di impianti di produzione idroelettrica su corsi d’acqua non naturali nel territorio di competenza dei Consorzi aderenti. Entrambi gli emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza e, visto l’ammontare dell’assestamento, non possiamo di certo pensare che derivi da una carenza di risorse disponibili».
«Poco meglio è andata per una iniziativa che, in un momento in cui stiamo assistendo a un processo speculativo, con migliaia di ettari di terreni agricoli messi a rischio per il dilagare di parchi fotovoltaici, puntava a dimostrare che l’energia fotovoltaica va incentivata laddove ci sono le condizioni per farlo. Da tale ragionamento nasceva la nostra iniziativa che puntava a riconoscere contributi alle imprese per l’acquisto di pannelli fotovoltaici da installarsi sulle strutture coperte di propria competenza. In questo caso l’emendamento è stato trasformato su richiesta dell’Assessore in un ordine del giorno, sperando che non rimanga lettera morta. Allo stesso modo ci auguriamo che non cada nuovamente nel vuoto la garanzia resa in Aula rispetto allo spazio finanziario che troverà in stabilità la norma per piantumare alberi in zone soggette a riordino fondiario, promessa già fatta quasi 2 anni fa, ma ancora inevasa».
«Alla luce della discussione in Aula, in una giornata estremamente significativa per tutto il mondo, constatiamo che le nostre proposte non sono state prese veramente in considerazione e, pur avendo una disponibilità di risorse molto significativa, l’Amministrazione Fedriga continua a finanziare opere secondo logiche del passato, mentre ora è quanto mai necessario un cambio di passo». Così, il tema della transizione ecologica – ancora più importante per il Friuli-Venezia Giulia in virtù della candidatura a “Regione pilota per il Green Deal europeo”, che impone il raggiungimento degli obiettivi comunitari con cinque anni di anticipo – «dovrebbe essere uno dei leitmotiv dell’attività legislativa regionale, attuale e futura, e termine di paragone rispetto agli effetti di ogni scelta normativa. Eppure – conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia – i fatti dimostrano che tali impegni nella maggior parte dei casi si fermano sulla carta o si affrontano senza una visione complessiva e lungimirante. Senza una pianificazione coraggiosa, rimaniamo in balia delle speculazioni finanziarie dei privati, come quella cui stiamo assistendo sul fotovoltaico o sul mini-idroelettrico, negando al Friuli-Venezia Giulia nuove e necessarie possibilità di progresso».