“Impianti fotovoltaici a terra a Udine e in regione, come gestire una preoccupante invasione di campi” è il titolo dell’incontro promosso dal Patto per l’Autonomia che si terrà mercoledì 18 settembre, alle 17.45, a Udine, nella Sala “Gianni Bravo” della Camera di Commercio. L’ingresso è libero.
All’appuntamento, introdotto da Massimo Moretuzzo, segretario del Patto per l’Autonomia, e moderato da Lorenzo Croattini, consigliere comunale di Udine del Patto per l’Autonomia, interverranno Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia; Emilio Gottardo, referente per l’energia di Legambiente FVG; Andrea Zini, assessore alla Pianificazione territoriale, edilizia, protezione civile e politiche abitative del Comune di Udine.
«La questione dei grandi impianti fotovoltaici a terra – cui vanno aggiunti gli impianti residenziali, del terziario e agricoli – sta assumendo dimensioni preoccupanti in Friuli-Venezia Giulia – afferma Moretuzzo –. Incertezze e indugi normativi non trovano più alcuna giustificazione. Si pensi al problema delle aree idonee e non idonee che, dopo oltre 14 anni e ben 6 atti legislativi emanati, tra italiani e regionali, non è ancora risolto. Alla Regione l’ultimo atto, con apposita legge, entro la fine del 2024. Si spera che il quadro di riferimento sia chiaro e orienti gli investitori prioritariamente sulle coperture, sulle aree degradate, sui vari demani pubblici esistenti. In questo contesto si inserisce la situazione del Comune di Udine con ben 10 impianti a terra che incidono per il 2,2% della superficie agricola comunale. Ne parleremo nel corso dell’incontro promosso dal Patto per l’Autonomia, ricordando il quadro regionale: il Piano energetico in discussione offre, infatti, l’opportunità di inquadrare, nel complesso dei problemi e delle prospettive di tutto il comparto, la questione dei grandi impianti e della transizione energetica regionale. Siamo convinti che le comunità locali, a partire dai Comuni, debbano essere protagoniste di questo processo preservandosi da mega-impianti dall’impatto devastante sul territorio e dai potenziali rischi ambientali. Serve, di fatto, una seria azione di pianificazione rispetto al tema della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, una legge organica che fermi la speculazione in atto».