Moretuzzo: «In un mondo in guerra, processo di pace curdo dà speranza».
Partecipato incontro a Udine con focus sul confederalismo democratico come proposta politica innovativa
Ha registrato un’ottima partecipazione l’incontro organizzato ieri (8 luglio, ndr) a Udine dal Patto per l’Autonomia per fare il punto sulla situazione curda alla luce dello scioglimento del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). Un pubblico attento ha posto diversi interrogativi al relatore Federico Venturini, conoscitore diretto delle vicende recenti e storiche del popolo curdo e delle sue aspirazioni, essendo stato tra l’altro membro delle delegazioni internazionali di pace Imrali organizzate dalla Commissione civica dell’EU-Turchia, e curatore di volumi sulla questione curda.
Venturini, introdotto da Elia Mioni, direttore de Il Passo Giusto e componente del direttivo del Patto per l’Autonomia, ha analizzato la volatile situazione geopolitica e le possibilità di sviluppo del progetto curdo del confederalismo democratico, basato su tre pilastri: democrazia diretta, ruolo della donna ed ecologia. In un contesto complesso, segnato da decenni di guerra, repressione e crisi umanitarie, il pensiero di Abdullah Öcalan, storico leader del movimento curdo, ha ispirato la costruzione di una società radicalmente alternativa. Dalla sua cella in una prigione turca ha lanciato un appello senza precedenti: una chiamata alla pace, alla convivenza e alla democratizzazione dell’intero Medio Oriente, oltre alla deposizione delle armi da parte del PKK fino ad arrivare allo scioglimento dello stesso.
«In questa esperienza straordinaria cogliamo un seme di speranza, un segnale di rinuncia alle armi e di dialogo come metodo di soluzione dei conflitti – afferma il segretario del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo –. E nel confederalismo democratico un esempio cui ispirarsi, anche qui in Europa dove assistiamo al ritorno dei nazionalismi, utilizzati per definire e limitare le istituzioni e i confini degli stati, identificare cittadini degni o meno di tutti o di parte dei diritti civili, dividere i vicini in amici o nemici».
Fine osservatore del contesto internazionale è stato anche Emilio Molinari, cui è stato dedicato l’incontro. Mancato pochi giorni fa, il funerale si terrà oggi pomeriggio a Milano. Moretuzzo ha ricordato l’impegno instancabile di Molinari nelle lotte sociali e civili, in particolare per i diritti legati ai beni comuni, tra i quali quello universale all’acqua slegato dalla logica del profitto. «Nel suo insegnamento, continueremo a promuovere la giustizia sociale e ambientale, la costruzione di spazi di solidarietà, la capacità di costruire reti per il bene comune».