La cura del territorio passa attraverso una nuova visione del settore primario, snodo attraverso cui far passare una saggia e lungimirante transizione ecologica. Riteniamo necessario fare nostri gli obiettivi comunitari più ambiziosi: la destinazione di 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica e il raggiungimento della quota di almeno il 30% delle aree rurali e marine europee protette, garantendo al contempo una protezione rigorosa delle aree particolarmente ricche di biodiversità e ad altissimo valore climatico, nonché la trasformazione del 10% delle superfici agricole in aree ad alta biodiversità. In questo orizzonte strategico, gli stessi investimenti sul settore irriguo devono avere come obiettivo non solo la diminuzione del consumo di acqua, ma anche l’individuazione di ambiti agricoli finalizzati a una produzione sostenibile e capace di trattenere il valore aggiunto sul territorio regionale. Vanno messe in campo strategie per contrastare i fenomeni di abbandono dei terreni e delle produzioni e favorire il ricambio generazionale in agricoltura, in particolare nelle aree interne, e sviluppate idee e proposte come quelle della Banca della Terra, per l’assegnazione di terreni incolti o abbandonati attraverso varie forme contrattuali.