Il consigliere Bidoli del Patto per l’Autonomia ha incontrato oggi a Trieste il comitato contrario al progetto
«Vanno avviate tutte le azioni utili ad assicurare la massima tutela della salute, dei lavoratori e dei cittadini, e dell’ambiente», afferma il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, in riferimento al progetto di ampliamento della sede della multinazionale Kronospan nella zona industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento, contro il quale c’è stata una forte mobilitazione per i numerosi interrogativi circa gli effetti sulla salute e sull’inquinamento. In particolare, il Comitato ABC – Ambiente Bene per le Comunità di San Vito al Tagliamento teme ripercussioni per la salute dall’emissione di quantitativi rilevanti di sostanze nocive nell’aria e l’aumento del traffico pesante conseguente alla movimentazione degli scarti legnosi da tutta Italia per alimentare la centrale.
Una delegazione del comitato è stata ricevuta oggi (29 giugno, ndr) nella sala Gialla di Palazzo Oberdan a Trieste dove ha portato le proprie istanze sul progetto di ampliamento dell’impianto Kronospan, a partire dalla richiesta di sospensione dell’iter realizzativo per un anno in attesa di dati precisi sulle emissioni nell’aria, in modo da valutarne l’impatto ambientale. «Una richiesta legittima e di buon senso, considerato anche il fatto che siamo già vicini al limite massimo di sforamenti PM10 giornalieri previsti dalla norma rispetto ad ogni annualità, limite abbondantemente superato lo scorso 2020», commenta Bidoli, presente all’incontro, assicurando tutta l’attenzione necessaria alla vicenda sulla quale il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia aveva già espresso preoccupazione nei mesi scorsi, nonché pieno sostegno alle attività del comitato – «straordinario esempio di partecipazione e cittadinanza attiva» –, tant’è che i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia avevano partecipato alla manifestazione indetta dallo stesso comitato sulle sponde del fiume Tagliamento lo scorso 30 maggio. «Qualsiasi progetto di insediamento e di ampliamento aziendale non può prescindere dal controllo dei suoi effetti sul territorio e sulle comunità», conclude Bidoli.