Bidoli e Moretuzzo: «la Regione prenda immediatamente posizione»
Mozione del Patto per l’Autonomia contro il raddoppio della centrale approvato dal Parlamento sloveno
«L’approvazione da parte del Parlamento sloveno del raddoppio della centrale nucleare di Krško è un passaggio molto preoccupante anche per il Friuli-Venezia Giulia. La Regione deve immediatamente prendere una posizione ufficiale su questo tema e agire sui Governi sloveno e italiano». Così i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli hanno commentato le recenti notizie sulla centrale nucleare situata a pochi chilometri da Trieste, annunciando il deposito di una mozione urgente sul tema.
«È stato avviato un processo di valutazione di impatto ambientale (Via) internazionale, al quale l’Italia e l’Austria hanno aderito. Il Friuli-Venezia Giulia non può rimanere ai margini di decisioni che rischiano di avere conseguenze pesantissime per la nostra terra. Mentre le regioni austriache della Stiria e della Carinzia hanno espresso fin da subito netta contrarietà alla costruzione del secondo reattore, nessuna presa di posizione è arrivata dalla Giunta del Friuli-Venezia Giulia», evidenziano Bidoli e Moretuzzo, invitando ad affrontare la questione in una prospettiva europea con il coinvolgimento dell’Unione Europea e degli Stati coinvolti nella procedura di Via.
«I rischi che rappresenta la presenza della centrale di Krško sono ormai conclamati, a partire dall’elevato rischio sismico visto che si trova su faglie attive e dal fatto che né la Slovenia né la Croazia si sono dotate di un sito per il deposito permanente delle scorie radioattive della centrale, attualmente depositate in una piscina nell’area dello stesso impianto. Sono trascorse poche settimane dal decennale del referendum del 2011 che ha visto la grande maggioranza dei cittadini italiani esprimersi, per l’ennesima volta, contro l’energia nucleare. È quindi un dovere delle istituzioni statali e locali – concludono i consiglieri del Patto per l’Autonomia – avviare tutte le azioni necessarie affinché, fuori e dentro i confini dello Stato italiano, le centrali nucleari non rappresentino una minaccia per la sicurezza delle nostre comunità».