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Patto per l'Autonomia | Pat pe Autonomie | Pakt za Avtonomijo | Pakt für die Autonomie

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Giampaolo Bidoli

Prosegue l’impegno politico di Giampaolo Bidoli, candidato nelle circoscrizioni di Udine e Pordenone, che intende portare avanti i temi della sanità, della montagna, dell’energia, del decentramento.

Giampaolo Bidoli, consigliere regionale nella legislatura che sta per terminare e vicepresidente del Patto per l’Autonomia, ripropone la propria candidatura nelle circoscrizioni di Pordenone e Udine, convinto della forza del progetto politico della formazione di cui fa parte e che ha contribuito a fondare qualche anno fa.

56 anni, sposato, padre di due figlie e anche nonno, per Bidoli l’esperienza politica comincia nel 1999, quando diventa consigliere comunale a Tramonti di Sotto con delega allo sport. Un impegno inteso come servizio alla propria comunità, da affiancare all’attività lavorativa in diverse imprese metalmeccaniche del maniaghese e pordenonese. Dal 2004 al 2009 diventa vicesindaco ed assessore con delega a cultura, sport e politiche giovanili, nonchè delegato regionale ANCI FVG.

Dal 2009 diventa sindaco, mandato che gli viene rinnovato nel 2014 e che prosegue sino al maggio 2018 quando viene eletto nel consiglio regionale.

Facendo un bilancio della propria attività afferma: “le proposte che mi sono state sottoposte, così come le criticità e le opportunità conosciute personalmente, sono tutte arrivate sulle scrivanie degli assessorati e delle direzioni competenti. Poi, ci vuole la volontà politica da parte di chi ha in mano i ‘cordoni della borsa’ e la capacità di saper riconoscere le potenzialità che hanno le aree montane.”.

Aggiunge: “l’opposizione l’ho sempre fatta in maniera propositiva e con senso di responsabilità. Mai sopra le righe. Ma se dall’altra parte ci si scontra con una maggioranza che non è disposta all’ascolto, nemmeno su tematiche importanti, solamente per partito preso, allora diventa difficile svolgere il proprio compito efficacemente.”.

Tra le cose che Bidoli giudica molto positivamente c’è l’approvazione della legge sul Grande Idroelettrico, che il Patto ha contribuito a scrivere, ma che deve ancora trovare compimento nella parte della Società Elettrica pubblica. Il rammarico invece è quello di non essere stato seguito riguardo ai sostegni alle spese di riscaldamento delle famiglie nelle Comunità Montane. Inoltre nell’area da lui rappresentata, non aver capito da parte della maggioranza quanto l’adeguamento delle infrastrutture viarie e l’intervento per la loro messa in sicurezza, con la contestuale riapertura del campeggio fossero importanti per tutto il territorio e non solo per la Val Meduna.

Gli obiettivi su cui vuole continuare il proprio impegno sono la prosecuzione del lavoro della legislatura in corso.

La predisposizione di un Piano regionale per l'Energia, definendo delle strategie di sviluppo e sostegno della rete di produzione di energia da fonti rinnovabili sotto il controllo e la direzione delle comunità regionali (CERS, Regione, Comuni).

Una legge organica per la Montagna che contempli strutturalmente tutte le linee di finanziamento, e che formuli la definizione di un Piano di tutela e gestione dell'intero patrimonio montano che si estenda aldilà delle sole aree protette.

Mettere la Sanità territoriale "al centro", eleggendola a priorità, sostenendo la medicina di iniziativa e la prevenzione, che sono i sistemi migliori per dare risposte e non caricare le strutture ospedaliere.

Ripartire dalle esigenze dei Comuni, con una seria politica di decentramento e di risorse certe.

Penso di essere capace di promuovere delle iniziative in grado di riattivare le energie migliori, in territori che se stimolati potranno ritornare attrattivi per le giovani generazioni. Come lo slogan che riassume la nostra campagna elettorale: Il tuo futuro, la nostra terra”.

Regionali2023

Dario Gasparo

Candidato nella circoscrizione di Trieste, Dario Gasparo ha messo a disposizione il suo impegno in politica con il Patto per l’Autonomia. Gli ambiti nei quali vuole lavorare sono Ambiente, Istruzione, Volontariato, Sport, in ognuno dei quali ha diverse esperienze.

 

Dario Gasparo è un docente della scuola secondaria che ha deciso di impegnarsi in politica. Biologo, divulgatore, fotografo e videomaker, è stato per 30 anni amministratore di Ecothema con la quale si è occupato di analisi, gestione e progettazione ambientale in tutta Italia. All’università di Trieste ha insegnato per 7 anni Economia e Gestione Ambientale. Da 25 anni è professore di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado; nel 2017 è stato selezionato per la sua attività didattica tra i primi 5 professori italiani al concorso Italian Teacher Prize al quale hanno partecipato 11 mila docenti.

È stato membro del consiglio direttivo del Parco delle Prealpi Giulie, direttore della Riserva Naturale Foce dell'Isonzo e attualmente è commissario per l’Area Marina Protetta di Miramare; ha fatto parte di varie commissioni ambientali provinciali (sulla gestione dei rifiuti), regionali (VIA) e nazionali.

Vanta circa 200 lavori come biologo e ha scritto o curato una ventina di libri sul tema ambientale e turistico. Ha realizzato il piano di gestione dei siti Natura 2000 del Carso ed è stato CTU nella causa sui danni nella Val Rosandra del 2012. Ha collaborato alla realizzazione di diverse fonti informative e ideato e organizzato corsi di formazione nel settore ambientale e digitale. Ha tenuto più di 300 interventi pubblici sul tema.

Ha vinto oltre 60 concorsi video e fotografici anche internazionali (nel 2016 premio alle Nazioni Unite, New York, con un video sulle migrazioni) con cortometraggi sui temi sociali e ambientali. Nel 2009 ha vinto il "Cardo d'argento", premio internazionale ITAS del libro di montagna.

“Ho accettato di candidarmi perché credo sia necessario portare le mie esperienze positive e condividerle con gli altri, per migliorare le cose, soprattutto nel campo ambientale e dell’istruzione. L’incontro personale con Moretuzzo e il suo entusiasmo e la sua competenza mi hanno tolto ogni dubbio, mentre in passato avevo più volte rinunciato a proposte analoghe.”.

Gli ambiti del suo intervento politico sono quelli in cui ha potuto formare notevoli esperienze nel corso della sua vita: Ambiente, Istruzione, Volontariato, Sport.

“Nel settore ambientale ho una grande esperienza, così da formarmi idee abbastanza chiare su ciò di cui la Regione avrebbe bisogno in questo campo, così come in quello della gestione dei rifiuti. L’insegnamento all’Università mi ha portato ad approfondire parecchi temi normativi oltre che quelli squisitamente ambientali.”.

“Per il settore dell’istruzione, insegno da 25 anni e vorrei proporre a livello regionale l’adozione delle tecniche della scuola all’aperto, sul cui tema tengo numerosi corsi di formazione in tutta Italia.”.

Per il settore del volontariato, “vengo da una famiglia di scout e mia madre era presidente regionale dell’Ass. Famiglie Adottive ed Affidatarie (ANFAA): un mondo che conosco bene. Ho collaborato con Legambiente e WWF. Dal 2014, anno in cui abbiamo perso nostro figlio Mitja in un incidente stradale, io e mia moglie abbiamo aperto l’associazione MiTi (della quale sono presidente) con la quale ci occupiamo di giovani, ambiente e sport. So quali sono le difficoltà del mondo del volontariato e vorrei contribuire a rendere più agevole il lavoro di chi dedica gran parte del proprio tempo ad attività benefiche.”.

Nel settore sportivo, “pratico l'atletica leggera, la pallavolo e in passato nuoto, sci, arrampicata sportiva. Sono attivo nel Club Alpino Italiano. È un mondo che mi interessa e mi stimola.”

 

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Gianluca Casali

Problemi del lavoro, azione sugli enti locali e famiglia e problema demografico sono le tematiche su cui Gianluca Casali vuole rivolgere il proprio impegno politico, candidandosi con il Patto per l’Autonomia a sostegno di Massimo Moretuzzo.

Gianluca Casali 48 anni, coniugato e padre di un ragazzo di 19 anni. Ha conseguito il titolo di studio di agrotecnico ed è Cantoniere/operatore specializzato. Come esperienze politico-amministrative, nel corso di quattro legislature ha ricoperto i ruoli di Consigliere comunale, Vicesindaco e Sindaco del Comune di Martignacco. Negli ultimi anni è stato membro del direttivo ANCI e rappresentante in seno al Consiglio delle Autonomie Locali della Regione Friuli-Venezia Giulia. Inoltre, è stato consigliere di amministrazione dell’Agenzia per la Lingua Friulana.

Ha voluto mettere la propria esperienza politica a sostegno di Massimo Moretuzzo nella sua candidatura a Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia. “Perché mi sono candidato con il Patto per l’Autonomia? Perché nel Patto si discute di contenuti (e non di slogan), perché c’è una visione di come vogliamo la nostra terra per noi e per le future generazioni, perché si valorizza il merito e le professionalità. Il Patto per l’Autonomia è l’unico che valorizza la specialità regionale e le tematiche riferite ai processi decisionali che partono dal basso, dalla gente, dalle periferie. Ho scelto il Patto, per la nostra regione e per il nostro futuro.”.

Gianluca Casali ha individuato alcune tematiche che ritiene importanti per il futuro della regione. La prima è il lavoro e la qualità della vita: “Ritengo il lavoro uno dei pilastri su cui far ripartire la nostra regione. Il lavoro inteso come diritto, ma anche dovere sociale, dove tutti concorrono in base alle loro possibilità, a raggiungere una qualità della vita complessiva. Sviluppare le tante competenze di cui la nostra terra è molto ricca e promuovere i prodotti delle manifatture e le eccellenze agro-alimentari in un ottica di sviluppo moderno e sostenibile.”.

Altro elemento importante di intervento sono le problematiche riguardanti gli Enti Locali: “Le ultime legislature si sono caratterizzate per continue riforme che hanno inciso profondamente sull’organizzazione dei Comuni. Purtroppo, nonostante tanti slogan, la situazione è andata in continuo peggioramento. I Comuni hanno perso circa il 25% del personale e oggi fanno fatica a generare il ricambio generazionale utile a coprire i posti vacanti e a raccogliere le nuove sfide legate alle politiche di sviluppo. A questo problema si aggiunge la continua e cronica carenza di Segretari Comunali. Ritengo necessario ridare dignità ai Comuni soprattutto a quelli medi e piccoli, favorendo le aggregazioni e lo sviluppo di servizi condivisi. Inoltre, ritengo utile studiare delle forme incentivanti per riportare e trattenere i giovani nella pubblica amministrazione.”.

Altro tema su cui bisogna agire al più presto sono le famiglie, da mettere al centro delle Comunità: “La nostra regione sconta un importante perdita demografica. Purtroppo, nascono sempre meno bambini e le famiglie fanno difficoltà a guardare al futuro con ottimismo. Politiche abitative, conciliazione del tempo famiglia-lavoro, servici sociosanitari dislocati nei territori e accessibili a tutti, sono fattori che concorrono a una migliore qualità della vita. Ma non possiamo immaginare che la socialità migliori solo grazie ai servizi. Ritengo indispensabile ricreare le reti di Comunità, favorendo l’aggregazione sociale e i luoghi d’incontro. Le associazioni e il mondo del volontariato vanno aiutati con provvedimenti strutturali che permettano ai sodalizi di esprimere tutta la solidarietà, la creatività e la promozione della cultura, della storia e delle tradizioni pilastri della nostra regione.”.

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Eleonora Sartori

Welfare comunitario, salute territoriale e politiche di genere sono i temi che contraddistinguono la candidatura di Eleonora Sartori con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Gorizia

 Welfare comunitario, salute territoriale e politiche di genere. Tre argomenti che riguardano il benessere complessivo delle persone che vivono nel territorio regionale su cui Eleonora Sartori, candidata della lista del Patto per l’Autonomia per la circoscrizione di Gorizia,  intende lavorare. Quarantuno anni e madre di due figli, lavora come collaboratrice amministrativa nell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, ma da tempo è impegnata nella pubblica amministrazione, in qualità di consigliera comunale della lista civica "Noi Mi Noaltris GO!". Laureata in Relazioni Pubbliche all’Università degli Studi di Udine, nella sede di Gorizia, ha conseguito la laurea Specialistica in Relazioni Pubbliche delle Istituzioni nel 2007 con una tesi nell’ambito del management sanitario che l’ha portata a ricoprire il suo attuale ruolo nell’Azienda sanitaria.  Esperta e appassionata di comunicazione, ha maturato una lunga esperienza nei media locali, con un impegno costante nel mondo della cultura. “Amo la mia città e ho sempre cercato di impegnarmi nel campo culturale per animarla e valorizzarla: dal 2017 sono vicedirettrice del mensile Gorizia News & Views e dal 2020 socia fondatrice del circolo Arci Gong”. Un impegno che oggi Eleonora Sartori ha deciso di portare avanti anche in politica: “Penso che una donna di 40 anni debba impegnarsi in prima persona per stimolare tante altre donne a farlo negli ambiti più svariati. Per essere rappresentate dobbiamo esserci, per esserci dobbiamo competere. Dobbiamo lavorare da subito per questo”. Tra i temi portanti della sua candidatura c’è proprio quello delle politiche di genere, convinta che “per affrontare la complessità della società odierna c'è bisogno dell'apporto delle donne, delle loro sensibilità e intelligenze, delle loro specificità e delle loro competenze”. Ma la sua candidatura è ancora più ampia e guarda al futuro del suo territorio che vuole vedere condiviso, rafforzando la programmazione transfrontaliera, portatrice di cultura. “Mi candido – aggiunge – anche per le giovani e i giovani che vorrei potessero decidere di restarvi o di ritornarvi ma anche per tutti coloro che, indipendentemente dall'età e dalla provenienza, lo sceglieranno come luogo in cui vivere, perché li ha accolti e fatti sentire a casa”. La scelta di candidarsi all'interno del Patto per l'Autonomia nasce dalla stima nei confronti del candidato Presidente Massimo Moretuzzo, “che – afferma - ha saputo seminare e coltivare i rapporti con i raggruppamenti civici dei territori senza imporre simboli, credendo nelle persone che via via incontrava e instaurando relazioni alla pari. Perché parlo la sua stessa lingua, fatta di progettualità concrete, di radicamento sul territorio e al contempo di sguardo al futuro, di attenzione all'ambiente e alla sostenibilità, di cura delle relazioni e dei beni comuni, del noi al posto dell'io”. Sartori si dice convinta che Moretuzzo meriti la fiducia di tutte le persone che ogni giorno donano un pezzettino di se stesse a qualcosa in cui credono davvero, persone “che partono piano, non affrettano i tempi, sanno costruire con garbo e determinazione, facendosi affiancare lungo il percorso da donne e uomini disposti ad aggiungere un altro mattone e un altro ancora”.

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Walter Tomada

Nell’ampio impegno politico di Walter Tomada emergono tra le priorità temi di ambito intellettuale. È infatti tra gli animatori del mondo della cultura friulano, in cui si sta ritagliando sempre maggiore spazio e importanza.

Walter Tomada ha 50 anni, è sposato e padre di due figli. Insegnante, giornalista e scrittore, ha conseguito la maturità scientifica al Liceo Marinelli di Udine e si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Trieste. È iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 1999 e dal 2002 è Professore di ruolo di Lettere all’ISIS Magrini Marchetti di Gemona del Friuli,  presso il quale ha sviluppato progetti sull’educazione plurilingue (fa parte di un gruppo internazionale di studio della didattica della storia europea in inglese), iniziative sulla storia e la letteratura del Friuli e la realizzazione di
percorsi di educazione alla pace. Dal 2020 dirige la Patrie dal Friûl, storico periodico in lingua friulana. La passione per l'identità e la marilenghe hanno sempre caratterizzato la sua attività, che lo ha portato a condurre trasmissioni tv su emittenti locali come Telefriuli, Antenna 3 oltre ad essere stato redattore e conduttore di venti puntate settimanali del primo talk-show integralmente in friulano: “Meridiane”. Ha collaborato con diverse testate come Messaggero Veneto, Gazzettino, Il Friuli, Radio Onde Furlane e Il Pignarûl. È stato responsabile dell'Ufficio Stampa del Comune di Udine dal 2001 al 2008, a fianco del sindaco Sergio Cecotti. Con l’Università degli studi di Udine ha
svolto docenze nell’ambito dei corsi di comunicazione in lingua friulana.Già consigliere dell'Arlef (Agenzia Regionale per la Lingua Friulana), è stato il primo presidente del Comitato Scientifico del Docuscuele, centro di documentazione, ricerca e sperimentazione per lo studio del friulano a scuola. Fa parte della giuria di prestigiosi premi letterari come il Percoto e il San Simon.

Diversi sono i suoi impegni culturali e le sue fatiche letterarie. L'amore per la sua terra lo ha portato a scrivere "Antologia dei grandi scrittori friulani", "Il Friûl vie pai secui" (con Fausto Zof) e "Storia del Friuli e dei Friulani", pubblicato nel 2022 e giunto già alla terza edizione. Per tale attività è stato insignito lo scorso anno del Premio Merit Furlan.

Walter Tomada è consigliere comunale a Tarcento, dove vive, ed è stato tra i fondatori del Patto per l’Autonomia: oggi si candida nelle sue liste per il consiglio regionale. Oltre ad una visione generale dei problemi regionali da affrontare, posti sul tavolo politico, il suo impegno lo porta a porre in rilievo anche alcune specifiche tematiche suggerite dalla sua formazione e dal suo proprio ambito. Interrogato su quali siano i temi prioritari, Tomada li elenca: “Sicuramente la tutela e valorizzazione delle lingue minoritarie, con particolare impegno sul versante delle iniziative sul friulano. Segue la necessità di interventi per una scuola plurilingue e inclusiva sempre più integrata al territorio (facendo prevalere sulle paure i benefici che possono venire da una regionalizzazione intelligente). Infine, ma non ultimo, la custodia e promozione del patrimonio storico-artistico, ambientale e naturalistico minacciato da scriteriati interventi umani, dall'incuria e dai cambiamenti climatici.”.

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